lunedì 24 dicembre 2012

Natale, sorgente di speranza!



Cantatelo nell'attesa dell'alba,
cantatelo dolcemente,
dolcemente all'orecchio delle tenebre del mondo!
(Gertrud von le Fort)


   
   La scrittrice e poetessa tedesca Gertrud von le Fort (1876 - 1971) ha riassunto splendidamente quale sia la chiamata che il Natale compie in ognuno di noi.
   Nella nostra realtà così complessa e in questi tempi di crisi, non solo economica, ma anche familiare e sociale, il Natale non è esclusivamente poetica bontà, ma sorgente di speranza . Natale è l’annuncio che, nonostante i nostri limiti, le nostre debolezze, qualcuno ci viene incontro, ci sceglie.   
   Comprendere che qualcuno ci ama e vuole percorre con noi il cammino della vita è la più bella delle notizie.   E quindi annunciamo e portiamo a tutti questo festoso annuncio d'amore e speranza.

Buon Natale!!!!





   Grazie a tutti di vero cuore!

   Grazie a chi in questa settimana è già passato a trovarmi lasciando i suoi auguri nel precedente post e dedicandomi pensieri affettuosi e grazie a tutti voi, perché siete stati un vero sostegno per me quando, nonostante la mia prolungata assenza dal blog, avete continuato a manifestarmi amicizia, affetto, desiderosa attesa, mi avete invitato a tornare e scritto anche privatamente, vi siete preoccupati per me. Mi dispiace non aver avuto il tempo di passare da ognuno per ringraziare e per far comprendere quanto i vostri saluti e le vostre visite mi abbiano fatto felice e commosso. Sarebbe abbastanza lungo spiegare i vari motivi che mi hanno portato a dover limitare il mio blogging time, fino a doverlo quasi annullare. Spero presto di poter tornare a scrivere e a trovarvi poiché la condivisione mi manca molto e questa esperienza di conoscenze e rete di belle amicizie è stata per me meravigliosa in tutti i suoi aspetti.
   Ho preferito non chiudere il blog né metterlo in pausa, perché un blog è comunque uno spazio aperto, è sempre una porta aperta… per me e sempre lo sarà per chi mi viene a trovare. Un blog lo si può chiudere solo eliminandolo completamente dal web e ciò non lo riterrei possibile per questo spazio che è mio ed anche di tutti, non potrei cancellare pagine di riflessioni, di incontri, di comunicazione, pagine in cui sono racchiuse le emozioni ed i pensieri di tante persone.  Il mio blog è sempre aperto nonostante le mie attuali difficoltà di scrivere o dedicarmi al blogging ed è sempre accesa in me, come in voi che pazientemente mi aspettate, una speranza!

   A più di qualcuno avevo preannunciato già dalla primavera, che sentivo comunque il bisogno di cambiare qualcosa in questo blog. Per il momento ho cambiato layout, colori e titolo e poi…
insomma vi aspetto il prossimo anno 
che vi auguro sia piano di serenità e pace.
   Che sia anche per il nostro Paese e per le nostre famiglie un anno di speranze realizzate.


mercoledì 15 agosto 2012

Buone Vacanze e Buon Ferragosto!!


Vacanze

Tiepido è il vento
Caldo è il tempo
Fresca è la tua pelle
Dolce, il momento
Bianco è il pane
Blu è il cielo
Rosso è il vino
Dorato è il miele
Odori di mare
Spruzzi, sentori
Profumi di terra
di alghe, di fiori
Gioiosa è la tua risata
Piacevole la tua carnagione
Buone, le strade
Per condurci
Luce senza veli
Giorni a cantare
Milioni di stelle
Notti a danzare
Leggere, le nostre parole
Chiare, le nostre voci
Forte, il desiderio
Pesanti, le nostre braccia
Tiepido è il vento
Caldo è il tempo
Fresca è la tua pelle
Dolce, il momento
Dolce il momento...
Dolce il momento...

(Esther Granek, Vacanze da Ballades et réflexions à ma façon, 1978)


   Questi versi della poetessa belga Esther Granek, sono geniali nella loro semplicità e dimostrano come possano davvero bastare anche poche parole per descrivere situazioni o emozioni; comunicano tanta verità al punto che è facile per chiunque immedesimarsi in esse e sentirle come proprie.  Ecco perché le ho scelte per augurare a tutti, a chi è già partito e come me si trova ora in vacanza, a chi ancora deve farlo e a chi è già tornato, a chi ha preferito o dovuto rimanere a casa:
buone vacanze! 
   Che siano per voi giorni sereni ricchi di momenti dolci da ricordare!

  Buon ferragosto e a presto!



venerdì 29 giugno 2012

A Dangerous Method

L'amore per te è stata la cosa più importante della mia vita. 
Nel bene e nel male, mi ha fatto capire chi sono.

    A Dangerous Method  (2011), diretto dal canadese David Cronenberg, è un film biografico che ben descrive l'intreccio di rapporti tra i fondatori della moderna psicoanalisi: Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, narrando soprattutto la turbolenta storia d'amore nata tra quest'ultimo e Sabina Spielrain. 
   Una pellicola fatta più di parole che di immagini, ricca di tutte quelle teorie che sono alla base del pensiero moderno, di lettere scritte, di dibattiti e dialoghi ricchi di sfumature, indispensabili per cogliere le trasformazioni psicologiche dei personaggi. 
   
   Sabina giunge nella clinica psichiatrica di Zurigo giovanissima ed affetta da violente crisi isteriche e depressive. Viene affidata al promettente dottor Jung, che applicando la talking cure di Freud la guarisce dalle sue psicosi. La ragazza dimostra una mente brillante e proseguirà gli studi diventando in seguito, a sua volta, un'importante psicoanalista. Darà un grande contributo alle teorie psicoanalitiche, in particolare riguardo il rapporto eros-thanatos.

Freud: lei pensa davvero che la pulsione sessuale sia una forza demoniaca e distruttiva?
Spielrain: Si, come allo stesso tempo è una forza creativa, nel senso che riesce a produrre dalla distruzione di due individualità un essere nuovo.  
   
   Tra Carl e Sabina nasce presto una forte attrazione che scuoterà non solo i loro principi deontologici ma anche quelli di coscienza (essendo lui sposato e con prole) e sarà pure tra gli elementi di contrasto tra Jung ed il suo mentore Freud.
   Nella clinica di Zurigo giunge in analisi anche Otto Gross, un altro psicologo affetto da turbe di natura sessuale. Un personaggio degenere, la cui interazione con Jung è la dinamica più interessante del film, la chiave di svolta. A detta di Jung, Gross   è estremamente seducente, sicuro di aver ragione, ossessivamente nevrotico, pericoloso in poche parole , ma nonostante questa consapevolezza si lascia da lui convincere che la monogamia è solo un insieme di affannosi sforzi per soffocare i più elementari istinti naturali. La razionalizzazione che Otto fa delle pulsioni dà a Jung la licenza di cedere ai suoi desideri nei confronti di Sabine. 

Gross: Se c'è una cosa che ho imparato nella mia breve vita è questa: non reprimere mai niente.
*   *  *
Gross: Come può negarle un piacere così semplice?
Jung: Il piacere non è mai semplice
Gross: Lo è. E' semplicissimo finchè non decidiamo di complicarlo. E' quello che mio padre chiama maturità e io chiamo arrendersi.
Jung: Arrendersi per me è cedere a questo desiderio
Gross: Allora si arrenda!  
*   *   *
Gross: Qualsiasi cosa lei faccia, non passi mai davanti all'oasi senza bere .

    Sia Sabina che Carl sembrano cedere alla reciproca attrazione carnale per motivazioni razionali e scientifiche. 
Sabina:  Quando mio padre mi ha portato qui ero molto malata e la mia malattia era sessuale ed è chiaro che la materia che sto studiando è tutta fondata sulla sessualità, quindi è naturale che io stia diventando sempre più acutamente consapevole del fatto di non avere alcuna esperienza sessuale.
                                      *   *   *  
Carl J: E' opinione comune che l'uomo prenda l'iniziativa.
Sabina S: Ma non c'è qualcosa di maschile dentro ogni donna e di femminile in ogni uomo? Non dovrebbe?
Carl J: Può darsi. Immagino che sia così.
Sabina S: Semmai volesse prendere l'iniziativa io abito in quel palazzo.
   Ecco che il metodo per studiare le pulsioni, gli istinti, la libertà, diventa very dangerous perché finisce per coinvolgere la loro emotività ed i sentimenti, nonostante l'apparente negazione e la falsa sensazione di essere forti e capaci di interrompere la relazione come se nulla fosse accaduto.
Jung:  Non sarei mai così stupido da coinvolgermi emotivamente con una paziente.

   Anche degli esperti come loro che nella professione cercano di razionalizzare l'irrazionale, come ad esempio i sogni,  nella vita finiscono per soccombere alle pulsioni e a tutto ciò che la ragione non comprende.  Nella frase per me più bella e significativa (tanto da averla messa in testa a questo post-recensione),  in cui Jung dichiara a Sabina che l'amore per lei è stata la cosa più importante della vita, c'è la spiegazione di tutto: l'amore è ciò che fa capire chi si è, grazie all'amore si ha la più profonda conoscenza di se stessi.
   Non tutto si può spiegare con la ragione e proprio su questo punto nasce un contrasto tra i due sommi studiosi: Jung non accetta che Freud voglia creare confini per escludere interi ambiti d'indagine.

Jung: Sono molto deluso dal suo rigido  pragmatismo,  il suo insistere che nulla esista se la nostra intelligenza  non è in grado di dimostrare razionalmente che esiste.
   Il film è un’incessante seduta psicanalitica di tutti i personaggi, ognuno dei quali, al di fuori di Emma Jung, è medico e contemporaneamente paziente, in un continuo scambio di ruoli tutti analizzano ed in verità vengono profondamente psicoanalizzati. Ed è questo che il film vuole trasmettere, che tutti abbiamo delle nevrosi, dei lati oscuri ed il desiderio di essere liberi, che in ognuno esistono sia aspetti razionali che altri più oscuri della personalità e soprattutto un ambito emotivo che sfugge al controllo ed al quale si finisce per cedere nonostante le scelte operate con la ragione.
   Il valore supremo che ognuno di questi medici intende tutelare nei propri pazienti è la libertà, l'obiettivo che ognuno di essi si pone è quello di rendere i pazienti capaci di essere liberi .
    A dangerous method offre una ricostruzione storica fedele con una notevole attenzione alle ambientazioni ed ai costumi. Tutti i discorsi sugli albori della psicoanalisi sono particolarmente affascinanti e gli argomenti trattati intriganti. Quasi del tutto assente una colonna sonora ed è ciò che rende forse l’insieme poco coinvolgente.
  
   Ho apprezzato tantissimo Michael Fassbender,  Viggo Mortensen  e Vincent Cassel  nei ruoli rispettivamente di Jung, Freud e Gross, appena sufficiente invece l’interpretazione di Keira Knightley nelle vesti di Sabine Spielrain, insopportabile la smorfia con mandibola sporgente alla dinosauro per interpretare attacchi isterici.


- In quale delle frasi pronunciate da questi personaggi ti ritrovi?  Quale condividi?


mercoledì 20 giugno 2012

Nicola Piovani - La vita è bella

   Sabato scorso, nella magica cornice del cortile del Castello normanno-svevo di Bari, ho assistito al concerto "Piovani dirige Piovani". La serata ha inaugurato la rassegna dell'ente e della soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici denominata i "Concerti al Castello", che prevede un ciclo di quattro concerti in programma tra giugno e luglio con l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari.  
    Il maestro Nicola Piovani ha diretto l'Orchestra barese, che ha magistralmente eseguito alcune sue musiche scritte per il cinema. 
   Il programma era articolato in tre suites sinfoniche dedicate rispettivamente ai fratelli Taviani, a Benigni e a Fellini. Per la suite Taviani sono state eseguite le colonne sonore dei film La notte di San Lorenzo, Good morning Babilonia e Resurrezione. Quella dedicata a Benigni includeva Pinocchio e La vita è bella, e quella a Fellini La voce della luna e Ginger e Fred
   L'orchestra era in formazione completa, con in più la fisarmonica, due pianoforti, quattro percussionisti e persino la chitarra.... che essendo il mio strumento ho apprezzato tantissimo. Due ore di ottima musica, brani molto celebri che hanno incantato il pubblico presente. E' stato emozionante alla fine poter stringere la mano ad un grande della musica italiana. 

   Nicola Piovani ha composto le musiche per oltre centocinquanta film di vari famosi registi, oltre a quelli già citati, del calibro di Tornatore, Monicelli, Bellocchio, Moretti, Placido, Bigas Luna e tanti altri. Ha anche lavorato per il teatro, componendo musiche di scena e collaborando con registi come Vittorio Gassman, Luca De Filippo, Luigi Magni e Pietro Garinei. 
   Alla domanda su quale sia la sua opera preferita, ha risposto l'ultima che ha scritto - nello specifico "Viaggi di Ulisse" - perché l'ultima a cui ci si è dedicati e quella meno suonata delle altre
   Nella sua carriera Nicola Piovani ha ricevuto tre David di Donatello, quattro premi Colonna Sonora, tre Nastri d'argento, due Ciak d'oro e, per le musiche de La vita è bella di Benigni, un premio Oscar. 
   Su richiesta del compositore, la cantante israeliana Noa ha scritto dei versi per il tema principale di questa straordinaria colonna sonora.
   "E' stato come se la musica mi avesse detto: per favore, scrivi i versi per me". Queste le sue parole per una melodia affascinante ed evocativa, parte di un film carico di significati, commovente e vero. Riporto alcuni versi di "Beautiful that way", che è poi diventato uno dei più grandi successi di Noa. 
  
... e quel che sognamo è solo amore.

Conserva la risata nei tuoi occhi 
presto verrà premiato il tuo aspettare 
non dimenticheremo i nostri dolori 
e penseremo ad un giorno più allegro 
perché la vita è bella così.

    E sulle note di questa meravigliosa musica io ho realizzato il seguente video, montando insieme alcune mie fotografie ed altre trovate nel web.




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   Chiedo scusa a tutti i miei amici ed amiche se in questo periodo sono un po' assente dalla blogosfera. Purtroppo a ciò mi costringono la polvere, la presenza di operai in casa, i vari impegni e disagi, la luce e connessione wi-fi spesso staccati e ... tanta stanchezza. In queste foto potete vedere le condizioni attuali del mio appartamento. Ho avviato da una decina di giorni dei lavori di ristrutturazione e naturalmente non ho più la mia postazione per pc e soprattutto il tempo. Mi hanno promesso di finire entro due settimane.... speriamo!! E poi mi attende dover pulire ed ordinare :-(( 
   Quando potrò collegarmi e soprattutto avrò più tempo a disposizione passerò a trovarvi, se così non fosse confido nella vostra comprensione. 


giovedì 31 maggio 2012

Il mio amore la mia complice e tutto - Mario Benedetti

Mario Benedetti - Ti amo

Le tue mani sono la mia carezza,
i miei accordi quotidiani
ti amo perché le tue mani
si adoperano per la giustizia
se ti am
o è perché sei
il mio amore la mia complice e tutto
e per la strada fianco a fianco
siamo molto più di due
i tuoi occhi sono il mio esorcismo

contro la cattiva giornata
ti amo per il tuo sguardo
che osserva e semina il futuro
la tua bocca che è tua e mia
la tua bocca che non si sbaglia

ti amo perché la tua bocca
sa incitare alla rivolta
se ti amo è perché sei
il mio amore la mia complice e tutto
e per la strada fianco a fianco
siamo molto più di due
e per il tuo aspetto sincero
e il tuo passo vagabondo
e il tuo pianto per il mondo
perché sei popolo ti amo
e perché l’amore non è un’aureola

né l’ingenuo finale di una favola
e perché siamo una coppia
che sa di non essere sola
ti voglio nel mio paradiso
ossia quel paese
in cui la gente vive felice
anche senza permesso
se ti amo è perché sei
il mio amore la mia complice e tutto
e per la strada fianco a fianco
siamo molto più di due.



   Mario Benedetti è stato uno straordinario poeta, scrittore e giornalista. Uruguayano di nascita, ma di origini italiane. La grande vastità di opere che ha lasciato prova la sua cultura, la sua passione umanitaria e politica e tutto il suo impegno nel costruire una patria, una casa comune per tutti i latinoamericani. Benedetti è il poeta dell’amore e del quotidiano, con il suo stile diretto quasi colloquiale ha saputo descrivere non solo sensazioni legate ai sentimenti, al tempo, ma toccare anche temi sociali quali la povertà, l’ingiustizia, la solitudine e altre varie inquietudini dell’animo umano.
   La bellezza di questa poesia sta nel suo arrivare all'essenza dell'amore, in maniera diretta, genuina e fuori da stereotipi romantici: L'a more non è un'aureola né l'ingenuo finale di una favola .   Cosa potrebbe sentirsi dire di più una donna dal proprio uomo se non che è il suo amore, la sua complice, il suo tutto.

   Sono versi che ben potrebbero dedicarsi ad una persona profondamente amata. 
    Eppure le parole della poesia  Ti amo  non sono rivolte solo ad una donna, ma anche a tutto il suo popolo. Mario Benedetti scriveva poesie quando il suo paese viveva in un regime totalitario dove non si potevano esprimere idee di cambiamento se non in maniera velata, per cui egli esprime l'amore per la sua donna e nello stesso tempo e con le stesse parole l'amore per il suo popolo oppresso e parla di giustizia sociale e fratellanza. 
   In quell'amore per lo sguardo che sa osservare e seminare il futuro c'è la speranza del cambiamento, che non è solo un sogno ad occhi aperti di giorni migliori. Nell'amore per la bocca tua e mia che sa incitare alla rivolta c'è tutto l' urlo ribelle di un popolo che grida parole  di libertà. 
   Ed in questi versi si rivela a chi il poeta si rivolge: per il tuo aspetto sincero / e il tuo passo vagabondo / e il tuo pianto per il mondo / perché sei popolo ti amo.  

   Vorrei dedicare questa poesia agli abitanti dell'Emilia colpiti dalla tragedia del terremoto, perché sappiano di non essere soli nel loro dolore. Nel loro cammino di ricostruzione e di riconquista della serenità tutti noi siamo complici, siamo vicini sulla stessa strada fianco a fianco e siamo tanti, un solo popolo,  tutti insieme!!!




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Mario Benedetti
Perché sei mia perché non sei mia



lunedì 28 maggio 2012

Ma quanti bei premi... Grazie!!!

   Quanti bei premi ho ricevuto in questi giorni,  ma soprattutto devo dire...
quante belle amicizie ho trovato grazie al blog, quante belle persone ho conosciuto, quanto ho imparato venendo a leggere i tanti post in questo anno di vita da blogger, quante emozioni e quanta gioia!
   E aggiungo anche: quanto tempo necessita questa attività da blogger e quanta dedizione, passione, quante notti trascorse insonni. Quando poi il lavoro o la famiglia richiedono ed assorbono ogni energia purtroppo non ci si può dedicare come si vorrebbe, ed io preferisco al fare male le cose, il non farle proprio. Ma ora eccomi ancora qui e dedico questo post a tutti voi che mi avete aspettato, scritto e manifestato grande affetto. Anche io sento la mancanza della condivisione e spero di poter riprendere possesso del mio blogging time e viverlo con lo stesso entusiasmo di sempre.

Ringrazio Sciarada per avermi dedicato il suo pensiero donandomi 

il PREMIO ALMOHADA


che spetta
"ai blog che ci appassionano 
di più, per coloro  tanto bravi a scrivere che ci fanno emozionare!"


Accettando il premio, occorre rispettare cinque regole:
  • Citare tre frasi che mi rispecchiano
Nella vita ci sono giorni pieni di vento e pieni di rabbia,
ci sono giorni pieni di pioggia e pieni di dolore, ci sono giorni pieni di lacrime;
ma poi ci sono giorni pieni d'amore che ci danno il coraggio
di andare avanti per tutti gli altri giorni.

Romano Battaglia  da Notte infinita ) 


Vivere: nel vivere non c'è alcuna felicità. Vivere: portare il proprio io dolente per il mondo. Ma essere, essere è felicità. Essere: trasformarsi in una fontana, in una vasca di pietra, nella quale l'universo cade come una tiepida pioggia. 
(Milan Kundera da L'immortalità)

Socrate  diceva non so niente, proprio perché se non so niente problematizzo tutto. La filosofia  nasce dalla problematizzazione dell'ovvio: non accettiamo quello che c'è, perché se accettiamo quello che c'è, ce lo ricorda ancora Platone , diventeremo gregge, pecore. 
(Umberto Galimberti)
  • Indicare tre canzoni che mi piacciono 
One - U2
Don't you (forget about me) - Simple Minds
Sexbomb - Tom Jones
  • Esprimere un desiderio
Fatto!!
  • Scrivere una parola che rispecchia il desiderio

Grazie mille alla mia conterranea dolce amica Lory, che dalle pagine del suo blog    Il filo del cuore  
mi ha conferito il premio

YOUR BLOG IS GREAT




Premio che a mia volta dono con gioia a:
- gli amici de  l'Angolo del sorriso
- Simo, Valzer di emozioni
- Vicky, Arte in cucina
- Lorenzo, Logos nella nebbia
- Carla, La vostra arte
             e... soprattutto.... a
Squilibrato , per il suo blog unico e speciale....hai visto, Matteo, che ho mantenuto la promessa e non mi sono dimenticata di te?? :-)



Grazie infine a Costy , amica dall'animo sensibile e poetico,   per avermi donato  il premio Adamas



Per onorare questo premio ci sono tre regole da rispettare:
  • citare un proverbio che si ritiene vero:
meglio un giorno da leoni che cento da pecora
  • pubblicare un'immagine che rispecchi il proprio umore:


  • designare il premio ad altri sei blog:
Chiaretta - Le recensioni di Chiara

   Naturalmente per chi è stato scelto, ciò non comporta un vincolo, né per chi è stato omesso rappresenta un segno di mancato affetto o stima. Purtroppo fare delle scelte è sempre molto difficile e mi dispiace per chi non ho potuto nominare, ho cercato di guardare nei vostri blog cercando di dedicare i premi a chi non li avesse ancora ricevuti. Nei giorni di assenza dal blog mi siete mancati tutti e considero le persone designate semplicemente una rappresentanza di tutti voi con i quali si è instaurato un rapporto di conoscenza e fiducia ed invito chiunque volesse a considerarli propri e ad inserirli nel proprio blog. 

   Proprio ieri pomeriggio ho incontrato personalmente Erika, una blogger amante dei viaggi e delle fotografie, una donna simpatica ed intelligente. Da tanto tempo ci scriviamo attraverso i nostri blog o su fb ed abitando vicino è stato molto bello passare dai contatti virtuali al fare insieme una bella passeggiata e dedicarsi vicendevolmente un po' di tempo per stringere ancora di più il nostro rapporto di amicizia. Vi invito a passare sul suo blog Erika foto viaggiando dove ha anche pubblicato una foto ricordo del nostro incontro. Il primo a cui sicuramente ne seguiranno tanti altri!!



domenica 13 maggio 2012

Io ti direi ... - Carla Colombo


Se gli occhi
si chiudessero all'imbrunire
ed il silenzio avesse
il colore del buio
io ti sognerei.


Se il cuore
fosse con me stasera
ed avesse il colore dell'amore
io ti direi
Ti amo.


(Carla Colombo - Io ti direi... )

Carla Colombo nel suo studio - www.artecarla.it

    Carla Colombo è un’artista. Pittrice e poetessa.  Una donna dalla grande sensibilità.
   Entrata giovanissima nel mondo della pittura, i n principio da autodidatta, ha poi perfezionato il suo talento con vari corsi e  seguita da maestri di talento, quale ad esempio Arnaldo Beretta. Ha ricevuto tanti premi e riconoscimenti e collabora anche al periodico ExpoArt. Coltiva questa sua passione ormai con professionalità ed impegno, con una creatività inesauribile e raffinata.
   Predilige raffigurare paesaggi, ed in particolare quelli della sua Brianza. Le sue opere ricche di luce e colori, ispirano sempre equilibrio e serenità, con atmosfere dove madre natura è protagonista, in una visione sempre elegante ed idilliaca.

   In  “Io ti direi…” , una poesia bella nella sua semplicità, si ritrovano alcuni elementi che caratterizzano l’espressione artistica di Carla: i colori come protagonisti, il sogno che non è fuga dalla realtà, ma una sua rappresentazione, ed insieme ad essa interpretato con serenità, compartecipazione e dolcezza, la malinconia positiva che non si compiace dell’amarezza o del dolore e la magia dell'amore che tutto permea. Mi colpisce molto questo suo dolce desiderio d'amore chiuso nel cuore, ma con la voglia di vibrare nei colori della vita.

Vari quadri dipinti con la tecnica olio a spatola da Carla Colombo
       
   Carla è anche una blogger (Arte Carla Colombo), davvero super per quanti blog riesce a gestire, e soprattutto un’amica, una persona generosa e attenta, sensibile ed altruista.  
   Una persona non concentrata solo su se stessa, disponibile e ospitale, una vera amante dell’arte in tutte le sue forme. Encomiabile il suo notevole impegno, alimentato da vera passione, con il quale presenta altri colleghi artisti e svolge un'attività di divulgatrice contagiosa della passione per l'arte. In un altro suo blog, La Vostra Arte, ospita quindicinalmente vere e proprie mostre online, dando visibilità ad altri artisti e facendoci conoscere tante diverse personalità. Con questa sua generosa attività consente anche ad un pubblico più ampio di approcciarsi a varie tecniche e modalità espressive. Dal gennaio 2010 ne La Vostra Arte ha ospitato più di 50 mostre personali di artisti vari .
   La sua apertura a forme di collaborazione con altri artisti è anche testimoniata dalle tante collettive che organizza o a cui partecipa. 

La china di Carla in primo piano e, insieme ad altri suoi omaggi, sulla mia scrivania
   Avrei voluto da tempo dedicare a Carla un post di presentazione, l’occasione ora mi è stata data dalla fortuna. Recentemente ho vinto un suo disegno realizzato con la tecnica della china, messo in palio sul suo blog. Il disegno è veramente ricco di fantasia e di minuziosi particolari finemente realizzati come un perfetto e romantico pizzo sangallo. 
   La china si intitola “Il sole se n’è andato?” e Carla me l’ha inviata scrivendo anche una carinissma dedica personale sul retro. 
   No, penso proprio che il sole non sia andato via, non basta mettergli una mano davanti per oscurare la sua luce. L'infelicità può a volte farci sentire come in una prigione oscura, ma i raggi di questo sole sono formati da cuori che donano energia a tutta la natura. Penso, quindi, che Carla voglia dirci di non temere perché nella vita nulla può toglierci la luce ed il calore dell'amore e che una sua assenza non potrà mai essere definitiva.

Ciao e GRAZIE Carla!!


venerdì 27 aprile 2012

Giovane donna e da un anno ... human blogger

Sei vera, rara,
d'una bellezza insolita,
che sa svelarsi agli altri
a poco a poco,
Lucia Merli - Nella notte blu
http://www.wix.com/luciamerli/arte    
come fa il cielo all'alba,
che si tinge di rosa
lentamente, e diviene
corrusco, scintillante,
sino a fugare ogni ombra
e a far luce sul mondo.
Gli occhi grandi e profondi,
lo sguardo intelligente;
ora ciarliera, ora pensosa
e attenta. Talvolta schiva,
ti apri poi alle promesse,
come i fiori si schiudono
alle carezze della Primavera.
Tutto t'incuriosisce:
la gente, l'arte, l'amore;
la porti scritta in fronte
la tua voglia di vivere.
Ignara del tuo incanto,
mi hai incantato!
Se potessi fermare
il corso dei miei anni,
ti aspetterei là,
giovane donna,
dove t'ho conosciuta,
su quel belvedere,
dirimpetto al mare;
col vento nei capelli.
E se, come allora,
rinfrescasse,
non t'offrirei la giacca:
ti stringerei a me,
in queste braccia,
che sanno scaldare;
e ti bacerei la bocca,
in un istante lungo 
quanto l'eternità.
(Nigel Davemport - Giovane donna)


   Questa poesia è tratta da una raccolta intitolata Tempo di poesia e pubblicata da Nigel nel 1998. Pochi giorni fa ho avuto la gioia di ricevere questo libro in dono, con dedica autografa e proprio dalle mani del suo autore. La foto seguente che ci ritrae sorridenti è la testimonianza ed un bellissimo ricordo del nostro recente incontro.

   Pochi giorni fa sono stata a Napoli ed ho avuto il piacere di incontrarlo ed essere ospite sua e di sua moglie Giovy, una donna amabile e molto gentile. Insieme abbiamo trascorso una divertente serata a teatro ed il giorno seguente lui e sua moglie mi hanno condotto a visitare alcuni luoghi molto suggestivi della splendida Napoli e fatto gustare un'eccellente pranzo in un elegante ristorante a Bacoli. Il garbo ed il calore della loro squisita accoglienza saranno indimenticabili. E' la prima volta, sulla soglia del primo anno di vita di e-citazioni, che incontro personalmente un altro blogger. Nigel, nel tempo e attraverso lo scambio di commenti, mail o chiacchierate su Skype, è diventato ormai non solo un compagno d'avventura nel web ma un caro amico, con il quale condivido interessi culturali, senso ironico, l'amore per l'arte in generale e soprattutto per la poesia ed il teatro.
 
 
   La mia esperienza nel blog in questo periodo mi ha donato la possibilità di interagire, intrecciando rapporti molto intensi e di sincero affetto ed empatia con molte persone ed ogni iniziale aspettativa di condivisione e di conoscenza è stata ampiamente superata.
   Utilizzato con il desiderio profondo di comunicazione, internet dimostra tutta la forza dell'essere una rete dalle ineguagliabili prospettive di incontro e con l'aggiunta della trasparenza di ognuno anche il web può diventare ambiente reale e non fittizio di amicizia e affetto, essere luogo dove seminare, curare e raccogliere il bene.
   Quando gli scambi sono sinceri ed amichevoli, avere altresì la concreta possibilità di superarne la virtualità, regala una gioia indescrivibile perché completa la nostra esperienza umana, che è fatta anche di sguardi che si toccano e mani che si stringono.

   Nell'attesa speranzosa di realizzare ancora altri incontri personali tra amici blogger, ringrazio ognuno di voi per quest'anno vissuto insieme, per la gioia e la fiducia che mi trasmettete, per il sostegno che mi avete dato anche nei momenti di difficoltà, per la ricchezza che ognuno ha donato con la sua personalità a me ed a questo piccolo spazio web. Lo faccio con un sorriso e soprattutto con un abbraccio la cui virtualità considero legata solo alla distanza fisica, ma che è concreto, vero ed umano sotto tutti i punti di vista.

Sullo sfondo Nisida ed Ischia


lunedì 23 aprile 2012

Un libro mai finito


"Come sei bella..."
Io non ero bella, ero normale... avevo le occhiaie di quella giornata, il mio odorino stantio di ufficio, la voce rauca di ore trascorse al chiuso. Il mio corpo infilato nella città era un corpo qualunque, infagottato di abiti e pensieri. Ce ne andavamo verso casa abbracciati, tra le vetrine che spegnevano le luci e la gente che camminava veloce sui marciapiedi. Mi bastava stringermi alle sue ossa per sentirmi in pace.

***
È vero sono uno stupido! I poeti sono stupidi come mosche contro un vetro! Sbattono contro l'invisibile per arraffare un po' di cielo.

***
Era per dirti che gli amori che sembrano assurdi certe volte sono i migliori.

 ***
Forse questo è l'amore quando raggiunge la sua vetta. Ebbro come uno scalatore che s'è arrampicato e poi è arrivato, e più su di così non può andare, perché comincia il cielo.
(Margaret Mazzantini, da Venuto al mondo)

    Venuto al mondo   è un romanzo del 2008, grazie al quale la sua autrice, Margaret Mazzantini, ha vinto il prestigioso  Premio Campiello.  
    Un libro drammatico e denso di valori che narra non solo di una storia d'amore passionale e straziante, ma di vita, di amicizia, di guerra, di maternità, di attese. E' stato un grande successo editoriale, da cui è stato tratto anche un film per la regia di Sergio Castellitto, marito dell'autrice, che sarà nelle sale a novembre. 
   Io l'ho trovato molto simile nella struttura al precedente romanzo della Mazzantini,  Non ti muovere.  Ossia in entrambi c'è una ricerca nel proprio passato come necessità per superarlo, nella trama una storia d'amore impossibile ed il senso di rinascita e di speranza legata ad un figlio. Sullo sfondo la violenza che spesso è protagonista della storia, ma dal cui ventre oscuro possono scaturire anche nuove possibilità di luce e di riscatto.
   Questo libro, dal quale sono riuscita comunque ad estrapolare qualche frase che mi ha colpito, l'ho trovato particolarmente noioso e pesante, capace di farmi perdere durante la lettura il desiderio di divorare un romanzo. Una capacità più unica che rara! 
    Un libro poco immediato, struggente e malinconico fino alla paranoia. Una storia tirata a lungo. Pagine ridondanti. 
   Nel post precedente, ho ricordato come per terminare Rayuela di Julio  Cortázar, ho dovuto procedere in più riprese per la sua non facilità, tuttavia il coinvolgimento nella lettura era sempre totale e profondo. Era come se avessi bisogno di far sedimentare alcuni contenuti. Invece per  Venuto al mondo  ho arrancato a fatica fino a poco oltre la metà del romanzo e provato sollievo nell'accantonarlo. E' l'unico libro non finito che ho sulla coscienza e ne sento quasi l'onta perchè rappresenta per me un'eccezione, essendo convinta che tutti i libri vadano letti ed integralmente, spaziando anche in generi diversi da quelli preferiti, in modo da accrescere il proprio spirito critico e le proprie conoscenze.


A te è mai capitato? Quale scrittore hai piantato in asso? 
C'è un romanzo che hai chiuso prima di arrivare alla fine? Perché hai smesso di leggerlo?