lunedì 26 marzo 2012

Il profumo della vita … e delle parole


"Io sono tanto affezionato alla parola, perché io sono un poeta. Le immagini che sono dentro la parola sono infinite. 

La parola è piena di cinema."

(Tonino Guerra)

 
   Come sono belle le parole! E come sono belle quelle che ognuno di voi ha scritto in risposta al mio precedente post  Non esiste saggezza... esistono le parole . Sì. Esistono le parole e sanno comunicare e donare emozioni, trasmettere anche le percezioni più impalpabili, riportare all'oggi i ricordi e anticipare profeticamente il futuro, narrare storie e tradurre immagini e sentimenti.
   I vostri commenti, così densi di pensieri e delle vostre sensazioni tradotte in parole per esprimere l'essenza che il profumo dell'amore ha per ciascuno, mi hanno fatto pensare alla immensa possibilità di comunicazione che il web ci consente, alla ricchezza di un piccolo spazio pensato come ad un laboratorio di scrittura, che in realtà permette oltre ad un'espressione verbale creativa un momento di ascolto profondo di se stessi e di generosa condivisione.   
   Il mio grazie è rivolto ad ognuno di voi per essersi fermato anche più di qualche minuto dopo aver letto il post ed aver reso me e tutti partecipi delle proprie emozioni e riflessioni scaturite dalla frase di Carofiglio o dalle mie parole. Quando il blog diventa luogo di condivisione ed incontro trova la sua identità e la sua vera ragione di essere. Mi dispiace se, per una serie di motivi in questi ultimi giorni sono mancate un po' di parole nel mio blog. Vi assicuro che io sono la prima ad averne sentito la mancanza e ad aver vissuto questo silenzio come al buio. Spero nei prossimi giorni di poter inserire i vari post che mi sono venuti in mente in questi giorni e di recuperare la lettura di tutte le cose belle che avete pubblicato.
   Ringrazio anche chi si è fermato a riflettere su quali siano i limiti di una vera possibilità di comunicazione emozionale basata sulla parola.
  Certamente la parola ha soltanto l a presunzione di esprimere compiutamente ed esaurientemente i dettagli, di poter definire con esattezza e precisione il mondo interiore, ma deve e può accontentarsi solo di suggerire delle visioni. L’infinito mondo personale non si palesa con o nelle parole, ci vuole tanto altro e soprattutto esso si mostra solo nell’amore che può dare la giusta sensibilità e volontà di scoprire l’infinito.
   Eppure non viviamo in mondi totalmente incomunicabili. Se è vero che c'è un limite co ntro il quale non possiamo lottare, forse il senso è impegnarsi per conquistare un relativo piccolissimo spazio di comunicazione.   Che aiuti (non che si accontenti) a rappresentare il proprio mondo, la propria realtà in tutti i suoi aspetti contraddittori, multiformi, persino banali.
   Ognuno vive la propria realtà e nello stesso tempo una realtà comune e tutti insieme abbiamo sotto gli occhi infinite sfumature di cui possiamo essere interpreti e mediatori.
   La comunicazione è un’arte, si comunica e si vive come nell’arte.
   - Fo rse è l’utopia della parola? o solo l’arte della comunicazione in generale?




    Ho aperto questo post con una frase pronunciata da Tonino Guerra nel corso di un'intervista e che ben si inserisce in riferimento alla citazione di Carofiglio: "le cose non esistono se non abbiamo le parole per chiamarle". Tonino Guerra era un grande comunicatore, un ricercatore di parole ed aveva una capacità unica di creare immagini con esse, di raccontare e catturare anche con poche parole l'essenza della vita, incantando con la sua visione delle cose a metà strada tra fiaba e realtà, senza mai aver paura di stupire o scandalizzare. Per lui tutto esisteva...  perchè le trovava le parole!! 
   Non dava consigli a chi voleva imparare a scrivere, se non quello di osservare, farsi colpire dalle immagini, rubare gli avvenimenti della vita e tradurre tutto in parole. 


"Se dovessi insegnare non direi ormai molte parole, porterei un armadio in una vecchia stanza, qualche vecchia bottiglia impolverata e a tutti direi: "Dammi queste bottiglie, fammi capire queste bottiglie, dimmi l'anima di queste bottiglie" e basta.  E' con l'immagine che insegnerei adesso". 
(T. G.)

   
   Nonostante la sua vasta produzione poetica ed artistica e la sceneggiatura di quasi 130 film, la sua popolarità era legata ad un fortunato spot televisivo, nel cui slogan "L'ottimismo è il profumo della vita! L'ottimismo vola!" riuscì a racchiudere la sua filosofia di vita, ossia l'ottimismo. Si, anche lui era riuscito a trovare una parola per definire un odore e dare profumo alla vita.
  
"La morte non è mica noiosa
viene una volta sola."

(T. G.)

 
   In quale giorno poteva venire per lui la morte se non in quello più profumato, ottimista e poetico, scelto anche dall'Unesco per celebrare la Giornata Mondiale della Poesia? E così lo scorso 21 marzo è sceso il silenzio per coloro che lo amavano e per la cultura italiana, ma almeno lui non ha fatto in tempo ad annoiarsi, lui sempre così positivo ed amante della vita.


"L'aria è quella cosa leggera che sta attorno alla tua testa,
ma che diventa più chiara quando ridi."

(T. G.)

   Impossibile descrivere Tonino Guerra con un solo appellativo. Era un poeta, scrittore, sceneggiatore, scultore e pittore, progettista di fontane, piazze e musei, un artista dotato di grande fantasia e di inguaribile ottimismo, un amante della bellezza, un cantore della civiltà contadina e della sua Romagna, ma soprattutto della vita. Un cantore dell'infinito.
   Iniziò la sua avventura nella poesia mentre era nel campo di concentramento di Troisdorf in Germania durante la Seconda Guerra mondiale, quando altri prigionieri gli chiesero di raccontare qualcosa nel suo dialetto romagnolo. Con i suoi versi portò il nutrimento per l'anima e qualche sorriso persino in quel luogo di sofferenza perché la poesia consente di vedere la realtà con occhi nuovi.
  Come sceneggiatore ha collaborato con i più autorevoli maestri della regia: Federico Fellini, Elio Petri, Vittorio De Sica, Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, i fratelli Taviani, Monicelli, Rosi, Lattuada, Bellocchio, Wenders, Tarkovskij  ed Thodoros Angholopulos, con il quale era legato da profonda amicizia ed a cui ha dedicato il suo ultimo libro edito propiro in questi giorni. 


   "Tonino era tutt'uno con questo piccolo mondo trasformato nell'universo dalle sue poesie ognuna con l'infallibile precisione, cioè l'inimitabile alleanza degli occhi e del cuore, di un poeta che porta i pensieri e le cose a un'altezza sorprendente."  Con queste parole Sergio Zavoli ha ricordato il suo amico "credevi in assoluto al privilegio di essere nati. A patto, aggiungevi, che poi si viva non per esistere, ma per vivere insieme."


   Il motto di Tonino Guerra si può racchiudere nella sua frase temeraria
VINCERA' LA BELLEZZA
poiché lui aveva una certezza: che tutto quanto può essere vero è, per ciò stesso, possibile!
    




  - E tu, sei così ottimista? Tutto o cosa è per te... possibile?

martedì 13 marzo 2012

Non esiste saggezza… esistono le parole

"Non abbiamo parole per chiamare gli odori. Ci hai mai fatto caso?"
"In che senso?"
"Non siamo capaci di descrivere un odore come siamo capaci di descrivere un oggetto. Se vuoi descrivere questo giaccone puoi dire che è blu, corto, un po' ruvido. Abbiamo tantissime parole per le forme, per i colori, per le consistenze, per le dimensioni. Per un oggetto diciamo che è tondo, squadrato, grande, piccolo, rosso, verde, blu, duro, morbido, tagliente. Per i suoni e i rumori abbiamo addirittura le parole onomatopeiche, e non c'è nulla di più specifico. Per gli odori invece dobbiamo procedere per analogie. Un numero piccolo di concetti odorosi che non hanno un nome autonomo ma che alludono - alludono soltanto - a entità odorose familiari. Erba tagliata. Terra prima della pioggia.  
( ... )
Noi tendiamo a rifiutare gli odori e in particolare gli odori cattivi, perché alludono alla parte più elementare, animalesca se vuoi, della nostra natura.  ( ... )
"Qualcuno ha detto che le cose non esistono se non abbiamo le parole per chiamarle. Tantissimi odori e tantissimi profumi non esistono solo perché non sappiamo come chiamarli."
"Qualche anno fa ho letto un romanzo in cui si parlava dell'odore della paura. Mi colpì molto, perché quello è un odore che conosco bene, anche se non avevo mai pensato di dargli un nome."
(Gianrico Carofiglio, da Non esiste saggezza)


   Il barese Gianrico Carofiglio è un magistrato ed un politico, attualmente è senatore per il Partito Democratico. Parallelamente a queste sue attività si dedica da anni anche alla narrativa e con notevole riscontro di critica e di pubblico. Con i suoi romanzi ha vinto numerosi premi e dalla sua penna è uscito   il malinconico ed intuitivo avvocato Guerrieri, a cui sono affidati casi sempre particolari e ricchi di colpi di scena. Da questa serie di romanzi sono stati ricavati film ed anche una serie tv. Sono affascinanti le descrizioni dei suoi personaggi, che opera partendo da particolari che possono sembrare insignificanti ed anche quelle minuziose di ogni angolo della sua terra. Difatti i suoi romanzi ed i racconti si svolgono sempre a Bari e provincia di cui riesce a trasmettere a pieno, lo posso assicurare, l'essenza dei luoghi, nei colori, profumi ed abitudini.
   
   Non esiste saggezza è un'antologia di dieci racconti, per il quale Carofiglio ha ricevuto nel 2010 il premio letterario Piero Chiara. In tutti i racconti emergono le capacità dell'autore di narrare e contemporaneamente delineare le sfumature psicologiche e l'animo dei personaggi così in profondità da coglierne emozioni e farli apparire persone di una realtà vicina alla quotidianità piuttosto che personaggi. 
  
   La presente citazione è tratta dal primo racconto che dà il titolo all'intera raccolta, titolo che a sua volta è ispirato dal verso di una poesia di Anna Achmatova. 
   A me ha colpito in particolare  la frase

 "le cose non esistono se non abbiamo le parole per chiamarle"

oltre alla riflessione sugli odori. L'odore, questa non-sostanza invisibile e volatile, quasi impercettibile consciamente, fondamentale per la nostra conoscenza ed i nostri comportamenti, così importante per la nostra comunicazione diventa segnale di percezione, di sensazioni e di attrazione, attivatore di memorie che abita perennemente. Eppure gli odori non hanno un nome se non in riferimento a ciò che li emana.
   Carofiglio parla di odore della paura, invece io mi chiedo che odore emana l'amore?
   Se pensiamo all'amore è facile trovare un colore che lo definisca, di solito è il rosso che è un colore caldo e che rappresenta passione, fuoco, vita, il sangue che scorre nelle vene. Se, invece, pensiamo al suo odore, può risultare più imbarazzante. Tuttavia non dovremmo pensare che non esista solo perché non abbiamo le parole per chiamarlo o non ci sovvengono facilmente. Laddove non arriva il dizionario può arrivare la riflessione, la fantasia, l'esperienza emozionale... la poesia. 
   E quindi proviamo a dare un nome all'odore dell'amore, ritrovandoci insieme nel nostro laboratorio di scrittura creativa.  
   E' un odore che sicuramente tu conosci bene anche se non hai mai pensato di dargli un nome. Con quale analogia lo descriveresti? Lo senti come uno di quegli odori che si attacca addosso ai vestiti, uno percepibile anche a chilometri di distanza od uno più soave, così lieve da essere appena percettibile a pochi? E' un odore semplice o un aroma dalla molecola complessa? Lo riconosci? Lo ricordi?






giovedì 8 marzo 2012

Il gioco della seduzione

"Aveva un corpo da cattiva ragazza, il genere di fisico che, anche a trentatré anni, avrebbe potuto tranquillamente fare bella mostra di sé appeso a un chiodo sulla parete di un museo. Era un corpo da bambola in cui era racchiuso anche un cervello intelligentissimo, ma ciò non aveva importanza poiché Phoebe era il genere di donna che solitamente veniva giudicata solo dalle apparenze."



"Phoebe si strinse contro di lui ed emise un lieve gemito che per Dan fu come una dose di whisky dritta in vena."
( Susan Elizabeth Phillips, da Il gioco della seduzione)


   I protagonisti de Il gioco della seduzione di S. E. Phillips, Phoebe e Dan, rientrano perfettamente negli stereotipi delle persone valutate dalle apparenze e classificate come prive di sostanza.
   Dan è il coach degli Stars ed è stato uno tra i migliori giocatori di football americano. Tra fisico possente e muscoloso da macho esagerato ed essere una leggenda nel mondo dello sport riscuote un notevole successo fra le donne, nonostante i suoi modi rudi.  
   Phoebe è una donna che non passa indifferente, è consapevole della sua prorompente fisicità, che usa in modo impertinente per provocare e sedurre. Ha creato di sé un'immagine disinibita e libertina, diventando anche ricca per aver posato nuda per un  artista famoso e presente con i quadri che la ritraggono in vari musei del mondo.
   Le loro vite sono destinate ad incontrarsi quando la biondina svampita e sexy diventa, in seguito alla morte di suo padre, la proprietaria degli Stars. Nel testamento il padre non le nasconde il disprezzo che prova nei suoi confronti, valutandola assolutamente incapace di prendersi e gestire una tale responsabilità.
   L'autrice del romanzo riesce a farci andare oltre le apparenze ed a farci scoprire sia in Phoebe che in Dan, aspetti di grande umanità e sensibilità e quanto a volte si mascherino le proprie fragilità per non apparire vulnerabili, preferendo non amare più troppo quando si è stati profondamente feriti.
   La lettura di questo libro, nonostante le 455 pagine è veloce e molto rilassante, intrigante e particolarmente hot in diverse pagine. Ci sono parecchi ingredienti che lo fanno lievitare oltre la sufficienza sebbene si tratti sempre e comunque di un romance. Tra questi l'ambiente sportivo che non funge solo da cornice al tormentato e altalenante sviluppo di un'appassionante storia d'amore. Il mondo del football rappresenta metaforicamente tutta la complessa situazione che vivono i due protagonisti. Ossia la voglia di riscatto, di sfida, di spinta etica di chi non crede solo nella fortuna e nel denaro, bensì nell'impegno, nel sacrificio, nei sentimenti, nell'intelligenza e nel valore del gruppo-comunità, esattamente come nel film L'arte di vincere con Brad Pitt. Nel libro non manca una divertente ironia a tratti sagace, l'analisi delle dinamiche personali e familiari, la passione e l'orgoglio, il giallo e un po' di suspense prima di arrivare ad uno scontatissimo happy end  rosa più che mai . 

   Il titolo in lingua originale è I had to be you. Il titolo scelto per l'edizione italiana, nelle librerie da meno di un mese, si riferisce al fatto che entrambi i protagonisti conoscono molto bene oltre al gioco del football anche quello della seduzione. In un primo momento, sono inevitabilmente attratti solo fisicamente e non vedono il resto, poichè ingannati dalle loro prime impressioni.

"...la sentì sospirare. "Io e te non ci piacciamo".
"Quello non è necessario, tesoro. Questa non è una relazione permanente. E' attrazione animale."

   La vera seduzione li coglie lentamente, quando l'attrazione supera il solo desiderio sessuale.


   A mio parere, la seduzione non è propriamente un gioco, può definirsi tale nella misura in cui si è autentici e spontanei, nel senso che non può essere qualcosa di costruito che obbedisce e ferree e rigide regole se non quella che occorre giocare da entrambe le parti. La seduzione, secondo l'origine etimologica del termine è "secum ducere", ossia condurre a sé, che dovrebbe essere inteso in senso più ampio del solo condurre alla propria fisicità o sfera sessuale.   Sedurre non è incantare, ma portare l'altro dentro se stessi senza servirsi soltanto della propria sensualità, ma utilizzando l'arma migliore, che è la propria personalità. Sicuramente le prime cose che ci seducono però sono altre, quelle che catturano il nostro sguardo e i nostri sensi!

-  Secondo te la prima impressione è ingannevole o veritiera?
- Sei mai stato sedotto/a per poi accorgerti di essere stato condotto dalla parte sbagliata? Quando l o si può considerare davvero un errore?




  
  Ora vi svelo come mai mi sono trovata tra le mani Il gioco della seduzione di Susan Elizabeth Phillips. Qualche settimana fa ho partecipato all'iniziativa "Be my Valentine" organizzata dalla Leggereditore, che prevedeva di scrivere una lettera d'amore e pubblicarla sulla pagina del loro blog per partecipare all'estrazione di alcune copie omaggio di questo romanzo. Dopo qualche giorno sono stata avvisata di essere stata tra le fortunate vincitrici!!!
   Nella stessa settimana sono stata ancora baciata dalla fortuna ed ho vinto anche questi orecchini davvero carini che Lu ha realizzato ed offerto in occasione delle 100.000 visite al suo interessante e creativo blog Lufantasygioie. Mi sono arrivati da qualche giorno ed è stata una grande gioia per me anche leggere la lettera con cui Lu ha accompagnato il suo gentile regalo. Questa mia fotografia sarà custodita nei Doni, insieme a tutti i preziosi ed emozionanti ricordi.
   Grazie ancora Lu, per aver voluto festeggiare insieme a chi ti segue con sincero affetto, attraverso questo gesto concreto che consente di apprezzare le tue abilità manuali, creatività e soprattutto la tua grande generosità.



nella Giornata Internazionale della donna


AUGURI  a TUTTE le DONNE
con questo delicato acquerello della cara e brava Carla Colombo
Insieme... sempre (2011)
www.artecarlacolombo.blogspot.com




domenica 4 marzo 2012

La fiducia - Blog affidabile

"L'amore arriva attraverso la fiducia,
attraverso la fiducia arriva tutto ciò che è bello."
(Osho)




"I veri amici sono quelli che si scambiano reciprocamente fiducia, sogni e pensieri, virtù, gioie e dolori."
(Alfred Bougeard)



   La fiducia è, secondo la saggezza Zen, una delle cinque porte verso la felicità, insieme alla serenità, la semplicità, la coscienza e l'immaginazione. Non c'è gioia dove albergano dubbio e paura; alla sfiducia bisognerebbe sempre opporsi perché non può essere feconda nel presente né apportatrice di speranze.
   Per me la fiducia è la chiave di tutte le relazioni ed in particolare è la chiave che apre la porta del cuore. E' quel sentimento che dà sicurezza e trasparenza ad ogni legame. E' proprio la fiducia il filo che lega le persone, che unisce gli animi, che genera disponibilità e porta con sé una grande ricompensa, ancor più grande del bene, che è l'Amore.



   Nella giornata di ieri ben tre amiche hanno pensato che il mio blog potesse meritare l'attributo di AFFIDABILE al 100%.  Con gioia accolgo questo riconoscimento proprio perchè ritengo la fiducia una certezza anche nelle relazioni del mondo web, chi mi conosce ha già letto cosa intendo e come creda nei  valori degli human blogger.
   Ho aperto questo blog per esprimere le mie passioni ed interessi e con una grande voglia di  incontrare altre persone con cui condividerne con sincerità le emozioni, nel desiderio di confronto e crescita. E' bello sapere che altre persone si sentono al sicuro nel mio blog, mi trovano credibile e sanno di poter contare su di me, sul mio affetto, esattamente come anch'io ho loro a cuore e sono certa della loro sincera amicizia.  Vuol dire che in questo tempo si è realizzata una comunicazione motivata e motivante. Nella reciprocità penso che la fiducia viva e si amplifichi e spero non sia mai delusa. Ed in questo mondo di cartone, come lo definisce Dalla, in questo spazio virtuale che ormai da tempo occupiamo con passione, sapere di essere affidabili è tutto!

   Ringrazio le amiche che hanno assegnato il premio ad e-citazioni. Averlo ricevuto proprio da loro rende questo premio per me credibile ed un onore. Sono donne che ho imparato a conoscere ed ammiro per intelligenza, sensibilità e simpatia, in cui si può confidare ciecamente e i cui blog  seguo con partecipazione ed affetto e sono ognuno, per e con le sue proprie caratteristiche, interessante e personalizzato. Consiglio, quindi, di fare un salto anche da loro a cui ancora rivolgo il mio grazie:

Il Blog Affidabile


Rosa -  Pink

Elisena - Poesie stonate

Ambra - Tra sogni e realtà




    L'idea di questo premio in realtà parte dal sito gli affidabili.it   dove è possibile leggere obiettivi e caratteristiche. In particolare un blog è ritenuto da loro affidabile se:
1) è aggiornato regolarmente
2) mostra la passione autentica del blogger  per l'argomento di cui scrive
3) favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori
4) offre contenuti ed informazioni utili ed originali
5) non è infarcito di troppa pubblicità.

   
   A questo punto tocca a me nominare altri 5 blogger che rispettano questi canoni. Questo è l'altro lato della medaglia di blog affidabile e ora non posso far finta di nulla come le altre volte, anche se spero di non dovermi trovare ancora in questa imbarazzante situazione. E' difficile scegliere e, sinceramente, se le avessi fatte io le regole non avrei inserito l'ultima, sulla quale per esperienza non sono d'accordo. Ho avuto modo di conoscere alcune blogger che, pur scrivendo post sponsorizzati ed avendo sponsor e molti banner pubblicitari sono superaffidabili, sincere e si sono rivelate nel tempo delle carissime amiche.  Sono dispiaciuta di non aver potuto inserirne altri a cui consegnare il premio, ma sono assolutamente certa dell'affidabilità di tutti coloro che seguo.
   Ho notato che molti sono stati già menzionati, per cui, indico altri amici ed amiche che ugualmente meritano questo riconoscimento e che rispettano le 5 regole del premio il blog affidabile e sono pertanto una risorsa utile per gli utenti della rete e meritevoli di essere conosciuti da un pubblico più ampio. 

C osty - Respiro... vita 
Dandelion67Riflessioni condivise
Francesca  -  Non solo creazioni 


giovedì 1 marzo 2012

Lucio Dalla


"ma se questo mondo è un mondo di cartone
allora per essere felici
basta un niente magari una canzone
o chi lo sa"

(Lucio Dalla, da Felicità)

   Con quante delle tue canzoni e della tua straordinaria musica hai regalato attimi di felicità. Grazie Lucio!! 
   
"Te voglio bene assaie
ma tanto tanto bene sai
è una catena ormai
che scioglie il sangue dint'e vene sai"
(Lucio Dalla , da   Caruso )


   Che sorpresa mista ad una grande amarezza  ha portato la notizia della morte improvvisa di Lucio Dalla, avvenuta questa mattina per un attacco cardiaco. Si trovava a Montreux in Svizzera, dove ieri sera aveva tenuto un concerto, una delle tante tappe della sua lunga tour europea che lo avrebbe impegnato sino a fine mese. Il 4 marzo, data resa famosa da una sua celebre canzone, avrebbe compiuto 69 anni. 

   In oltre 40 anni di carriera con le sue canzoni ha scritto la storia della musica italiana. Nasce come musicista jazz, poi fu l'amico Gino Paoli, quasi per scherzo, a convincerlo a dedicarsi alla musica leggera. Lucio Dalla non è mai stato un  "canzonettaro", ma uno tra i pochi che ha portato la canzone d’autore nella musica popolare. I suoi testi sono corposi e mai banali, attraversati spesso da profondo senso poetico, capaci di creare atmosfere esattamente come la magia della sua musica. Ha cantato l’amore, la libertà ed anche la storia collettiva del nostro paese, con un grande spirito di apertura ad ogni forma di collaborazione con i più vari artisti e colleghi.
   Una persona caratterizzata da  grande autoironia e da quella originale follia comune a tutti gli artisti,  ma senza aver indossato mai le vesti del divo snob. E' stato  sempre desideroso di sperimentare e provare nuove sensazioni con grande fiducia ed ottimismo: trovava stimolante fare cose che non aveva mai fatto, piuttosto che continuare ad essere lo specialista della canzone. Ultimamente si era dedicato anche alla regia di opere liriche. 
   Tanti ricordi sono legati alla sua voce e mai avrei immaginato di inserirla fra le mie Citazioni Musicali   in questa triste occasione. Amo moltissime delle sue canzoni, incise nella mia mente e nel mio cuore, da L'anno che verrà a Futura, da Anna e Marco a Caruso, da Canzone a Come è profondo il mar, da Stella ad Apriti cuore, da Vita a Se io fossi un angelo.. .. oh, potrei fare un elenco infinito e per questo non è stato facile scegliere un solo brano da inserire in questo post a lui dedicato. 
   La mia preferenza è poi andata a  Tu non mi basti mai , che sento particolarmente significativo e vicino alle mie emozioni; nel suo testo emerge la capacità di Dalla di creare con le sue parole immagini e poesia.  La musica di questa bellissima canzone d'amore è di Tullio Ferro, che ha collaborato con lui per varie canzoni, come ad esempio Washington , nonché famoso per aver composto le musiche di tanti grandi successi di Vasco Rossi.

Quale delle sue canzoni ricordi maggiormente o è particolarmente legata ad un episodio o momento personale? 

TU NON MI BASTI MAI

Vorrei essere il vestito che porterai
il rossetto che userai
vorrei sognarti come non ti ho sognato mai
Ti incontro per strada e divento triste
perché poi penso che te ne andrai

Vorrei essere l'acqua della doccia che fai
le lenzuola del letto dove dormirai
l'hamburger di sabato sera che mangerai
vorrei essere il motore della tua macchina
così di colpo mi accenderai

Tu, tu non mi basti mai
davvero non mi basti mai
tu, tu dolce terra mia
dove non sono stato mai.

Debbo parlarti come non faccio mai
voglio sognarti come non ti sogno mai
essere l'anello che porterai
la spiaggia dove camminerai
lo specchio che ti guarda se lo guarderai
vorrei essere l'uccello che accarezzerai
e dalle tue mani non volerei mai.

Vorrei essere la tomba quando morirai
e dove abiterai
il cielo sotto il quale dormirai
così non ci lasceremo mai
neanche se muoio e lo sai.

Tu, tu non mi basti mai
davvero non mi basti mai
io, io io ci provo sai
non mi dimenticare mai