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sabato 4 giugno 2011

Mi conosco in te

Mi tieni nelle tue mani
e mi leggi allo stesso modo di un libro.
Sai ciò che io ignoro 
e mi dici le cose che non mi dico.
Mi conosco in te più che in me stesso.
Sei come un miracolo che accade a ogni ora,
come un dolore senza luogo.
Se tu non fossi donna, saresti amico mio.
A volte voglio parlarti di donne
che al tuo lato inseguo.
Sei come il perdono
e io sono come tuo figlio.
Che occhi buoni hai quando sei con me!
Come lontana diventi e come assente
quando ti sacrifico alla solitudine!
Dolce come il tuo nome, come un filo,
mi aspetti nel tuo amore finché giungo.
Sei come la mia casa,
sei come la mia morte,
amore mio. 
( Jaime Sabines - Mi tieni nelle tue mani )


Tamara De Lempicka - Idillio -  da www.antrodellasibilla.it
Sabines è un poeta e saggista scomparso da poco più di una decina d'anni, molto noto nel suo paese, il Messico, dove è considerato uno tra i più importanti del ventesimo secolo.
A me colpisce per il suo linguaggio semplice ma dalla notevole intensità emotiva.
In tutte le sue opere l'amore è come uno sguardo profondo. Insiste sull'importanza della conoscenza fra due persone che si amano come valore, come punto fermo, che sta lì ad osservare le cose e nello stesso tempo contribuisce a farle crescere dall'interno.

L'amore è il "riconoscimento", la spiegazione del significato profondo dell'essere, l'intimità più profonda che si rivela grazie all'altro. 

C'è qualcosa di prezioso e straordinario in due persone che sono rispettivamente come dei libri aperti, che sono capaci di captare ogni altrui vibrazione interiore pure nel silenzio, comprendere qualsiasi confidenza ed aspettarsi lungo quel filo che li unisce... ed è l'abitare uno dentro l'altro.

La morte qui non è vista come sofferenza, bensì come certezza che alimenta la passione e diventa urgenza di vivere.