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mercoledì 18 maggio 2011

Ti amo. Come? ....

Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
   bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
   non so che cosa contenga e da chi
   pieno di gioia pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che si muove in me
   quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo.

(Nazim Hikmet - Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale)







"Che ci può essere di più buono di una fetta di pane fragrante e saporita! Nella sua semplicità è la cosa migliore.", citazione della persona che anni fa mi regalò il libro "Poesie d'amore" di Hickmet, lasciando che fossero i suoi tanti meravigliosi versi a parlare al mio cuore.

Come si può descrivere meglio un desiderio profondo se non con il dissetarsi, quando si è accaldati e sudati, con l'acqua che sgorga abbondante e fresca da un rubinetto sul quale anche poggiare le labbra scottanti.
Quale emozione è più grande se non quella di una prima volta.  In particolare la prima volta che lo sguardo si perde dinanzi all'inifinto.
Cosa è più rappresentativo dell'amore se non la gioia di sentirsi vivi, provando sempre stupore per le emozioni che vibrano dentro.
E per Hickmet la verità e la profondità nell'espressione del suo "ti amo ..." dimorano anche nel significato del suo guardare la posta, ripensare ai colori della sua città o lodare Dio per la vita poichè quando compose questa meravigliosa poesia era malato di cuore ed in esilio, lontano dalla moglie e dal figlio, dopo aver scontato vari anni di prigione per essersi opposto alla dittatura.

... Immensamente!