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sabato 10 settembre 2011

Montalbano sono!

Bella. E non è solamente bella. Appartiene a quella categoria che dalle nostre parti, una volta, era chiamata di "fimmine di letto".  
Ha un modo di taliarti, un modo di darti la mano, un modo d'accavallare le gambe, che il sangue ti si arrimiscolia. Ti fa capire che sotto o sopra un linzolo, potrebbe pigliare foco come la carta …
  (Andrea Camilleri, da "Come fece Alice" 
– Gli arancini di Montalbano)




E qui capitò che il commissario non arriniscì a staccare più l'occhi. Era veramente beddra, non c'erano santi. Beddra e chiara. Taliandola, si aveva l'impressione di trovarsi a mare aperto, a respirare aria pulita.
E capitò un'altra cosa che gli smosse il sistema. Caterina, persa nella ricerca, tirò fora la punta della lingua e la posò sul labbro superiore. "Gluglugluglu" gli fece il sangue dintra le vene...

  (Andrea Camilleri, da "Il quarto segreto" - La paura di Montalbano)



In bagno aiutò il commissario a levarsi le mutande. Lei si spogliò della camisia. Montalbano evitò accuratamente di taliarla. Ingrid invece era come se si fosse fatta una decina d’anni di matrimonio con lui.
Sotto la doccia, lei l’insaponò. Montalbano non reagiva, gli pareva, e la cosa gli faceva piacere, di essere tornato picciliddro quando mani amorose facevano sul suo corpo lo stesso travaglio. “Noto evidenti segni di risveglio” disse Ingrid ridendo. Montalbano taliò in basso e arrusicò violentemente. I segni erano assai più che evidenti.

(Andrea Camilleri, da La gita a Tindari)










Statua a Salvo Montalbano
nella città di Porto Empedocle
Salvo Montalbano è il noto protagonista di una lunga serie di romanzi e raccolte di racconti di Andrea Camilleri, versatile ed inesauribile scrittore e regista siciliano.
Nella scelta del nome di questo personaggio, l’autore ha voluto omaggiare lo scrittore spagnolo di romanzi gialli Manuel Vazquez Montálban, di cui è stato da sempre un estimatore. 
Il commissario Montalbano è un anticonformista, insofferente alle regole procedurali, energico e testardo, schietto e affidabile, intuitivo e riflessivo, dotato di un’acuta intelligenza e quindi capace di porsi domande per andare oltre i dati disponibili e percepibili, abile nel dedurre e nello scegliere. Un uomo limpido, amante del mare, della lettura, della buona cucina e delle belle donne.









Eterno fidanzato, eterno seduttore ed eternamente sedotto.

In ogni racconto si intrecciano alle vicende investigative delle storie sentimentali o erotiche, poiché sempre sono presenti donne molto sensuali e attraenti ed il commissario ne rimane puntualmente in qualche modo conturbato dalla malia. 
E' un solitario. Vive un’infinita storia d’amore a distanza con la sua Livia, sebbene a volte si dimentichi o di chiamarla al telefono o di eventuali e rari appuntamenti. Le rimane comunque perennemente fedele, reprimendo regolarmente e a volte con rassegnazione i desideri sessuali che in ogni storia si accendono per la protagonista di turno. Al suo fianco c'è Ingrid, che riveste un ruolo importante, "una vera femmina da copertina", "una vera grazia di Dio",  a lei è legato da profonda intimità, un'amicizia molto  particolare, confidenziale e ... maliziosa.

Il suo fiuto investigativo è pari solo a quello con cui riconosce dall'odore le fimmine, come lui le chiama, odore che gli procura come un senso di vertigine. 
La sua sensualità è tutta nel come guarda le donne, attraversandole col suo sguardo da màscolo! Uno sguardo che penetra! Uno sguardo che desidera! Uno sguardo che farebbe sentire qualsiasi donna una fìmmina.
E come lui è calamitato dal sex-appeal femminile, così nessuna rimane insensibile al suo fascino. Tuttavia le sue fantasie anche se intriganti rimangono solo intime: molto coinvolgente, nella seconda citazione, la fine descrizione a tratti poetica ed insieme suggestiva e simpatica di ciò che accade in un uomo attratto da una donna.

Un amore a distanza, come quello tra Salvo e Livia, dove lui ha un livello di testosterone così alto che oltrepassa persino lo scritto, potrebbe resistere anche fuori dai romanzi? Visto che le rimane così tanto fedele, perchè Salvo preferisce la sua libertà ed aspettare l'alba, guardando il mare, seduto da solo sulla sua verandina?

Il duomo di Ragusa - Ibla,
la chiesa di Vigata nella fiction
A Porto Empedocle, città natale di Camilleri vi è una statua dedicata a Salvo Montalbano con tanto di capelli e baffi, perchè è stata realizzata in onore del personaggio letterario.  Per molti il commissario ha invece ormai le sembianze di Luca Zingaretti, che lo ha eccellentemente interpretato nella celebre fiction tv, rendendo questo personaggio molto popolare ed amato.
Le sue indagini si svolgono nell’immaginaria città siciliana di Vigata; le riprese per la serie televisiva sono state effettuate in varie località della Sicilia meridionale, soprattutto nella città e provincia di Ragusa. 


Il terrazzino esterno del castello di Donnafugata
dove Montalbano nella serie tv
incontra il boss Sinagra


   
   La fiction ha il merito di far conoscere alcune zone particolarmente belle  nella loro semplicità come le spiagge di Puntasecca o Donnalucata, o incantevoli paesaggi tipo quello di Modica e soprattutto luoghi dal pregiato valore artistico come il centro storico di Ibla o di Scicli, Noto e Marzamemi nel Siracusano, luoghi che ho avuto la fortuna di visitare recentemente.
Varie puntate sono state girate anche all’interno, nel meraviglioso giardino e nel labirinto della tenuta/castello di Donnafugata, appartenuto al barone Corrado d'Arezzo, il vero “Gattopardo” che ispirò il celebre romanzo a Tomasi di Lampedusa.




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domenica 3 luglio 2011

Donna

Donna completa, mela carnale, luna calda,
denso aroma d'alghe, fango e luce pestati,
quale oscura chiarità s'apre tra le tue colonne?
Quale antica notte tocca l'uomo con i suoi sensi?
Ahi, amare è un viaggio con acqua e con stelle,
con aria soffocata e brusche tempeste di farina:
amare è un combattimento di lampi
e due corpi da un solo miele sconfitti.
Bacio a bacio percorro il tuo piccolo infinito,
i tuoi margini, i tuoi fiumi, i tuoi villaggi minuscoli,
e il fuoco genitale trasformato in delizia
corre per i sottili cammini del sangue
fino a precipitarsi come un garofano notturno,
fino a essere e non essere che un lampo nell'ombra.
( Pablo Neruda - XII Sonetto, da Cento Sonetti d'amore)




I versi di Neruda hanno il prodigio di essere senza tempo, non hanno il sapore della fugacità bensì dell'eterno. Sempre densi di illuminazioni liriche, di intelligenza emotiva ed anche di veemente passione, sono carnosi e vivi. Essi superano sempre l'avventura sentimentale personale per incorporare una passione destinata a rivivere in ognuno, in modo coinvolgente più che trascinante, sempre intensa ad ogni loro passaggio.  Sì, perché per me le poesie di Neruda non sono parole scritte destinate solo alla semplice lettura, sono esperienza vibrante e concreta. Vivono e si vivono. 
Egli chiama, bacia, ama fisicamente la sua donna completa e calda e di colpo è per me sentire il sangue che scorre nel corpo.

sabato 14 maggio 2011

Muta ed eloquente

Non dissi: "O donna,
chi sei tu?"  Non chiesi:
"D'onde venuta,
di quali iddii
messaggera?"  Ma la conobbi
subitamente, muta
ed eloquente.
Per sentieri profondi
tratta me l'avea sola
dall'armonia dei mondi
il Desiderio.
( Gabriele D'Annunzio da Il dono di Afrodite)


particolare della "Nascita di Venere" del Botticelli.
Galleria degli Uffizi, Firenze
http://it.wikipedia.org/wiki/La_nascita_di_Venere


Questi versi sono la dimostrazione delle grandi doti dell'Imaginifico: l'infaticabile ricerca formale ed esteriore perfettamente fusa in palpiti di umanità e stupore incantato.
Una profusione di enjambement, ossia sfasamenti o fratture della frase tra un verso e l'altro. Ed è proprio in quei respiri, in quelle piccole pause che significativamente io trovo
la poesia.

Non potrebbe essere questa, secondo te, una traduzione poetica di quello che noi, comuni mortali, chiamiamo semplicemente ... colpo di fulmine?