venerdì 27 aprile 2012

Giovane donna e da un anno ... human blogger

Sei vera, rara,
d'una bellezza insolita,
che sa svelarsi agli altri
a poco a poco,
Lucia Merli - Nella notte blu
http://www.wix.com/luciamerli/arte    
come fa il cielo all'alba,
che si tinge di rosa
lentamente, e diviene
corrusco, scintillante,
sino a fugare ogni ombra
e a far luce sul mondo.
Gli occhi grandi e profondi,
lo sguardo intelligente;
ora ciarliera, ora pensosa
e attenta. Talvolta schiva,
ti apri poi alle promesse,
come i fiori si schiudono
alle carezze della Primavera.
Tutto t'incuriosisce:
la gente, l'arte, l'amore;
la porti scritta in fronte
la tua voglia di vivere.
Ignara del tuo incanto,
mi hai incantato!
Se potessi fermare
il corso dei miei anni,
ti aspetterei là,
giovane donna,
dove t'ho conosciuta,
su quel belvedere,
dirimpetto al mare;
col vento nei capelli.
E se, come allora,
rinfrescasse,
non t'offrirei la giacca:
ti stringerei a me,
in queste braccia,
che sanno scaldare;
e ti bacerei la bocca,
in un istante lungo 
quanto l'eternità.
(Nigel Davemport - Giovane donna)


   Questa poesia è tratta da una raccolta intitolata Tempo di poesia e pubblicata da Nigel nel 1998. Pochi giorni fa ho avuto la gioia di ricevere questo libro in dono, con dedica autografa e proprio dalle mani del suo autore. La foto seguente che ci ritrae sorridenti è la testimonianza ed un bellissimo ricordo del nostro recente incontro.

   Pochi giorni fa sono stata a Napoli ed ho avuto il piacere di incontrarlo ed essere ospite sua e di sua moglie Giovy, una donna amabile e molto gentile. Insieme abbiamo trascorso una divertente serata a teatro ed il giorno seguente lui e sua moglie mi hanno condotto a visitare alcuni luoghi molto suggestivi della splendida Napoli e fatto gustare un'eccellente pranzo in un elegante ristorante a Bacoli. Il garbo ed il calore della loro squisita accoglienza saranno indimenticabili. E' la prima volta, sulla soglia del primo anno di vita di e-citazioni, che incontro personalmente un altro blogger. Nigel, nel tempo e attraverso lo scambio di commenti, mail o chiacchierate su Skype, è diventato ormai non solo un compagno d'avventura nel web ma un caro amico, con il quale condivido interessi culturali, senso ironico, l'amore per l'arte in generale e soprattutto per la poesia ed il teatro.
 
 
   La mia esperienza nel blog in questo periodo mi ha donato la possibilità di interagire, intrecciando rapporti molto intensi e di sincero affetto ed empatia con molte persone ed ogni iniziale aspettativa di condivisione e di conoscenza è stata ampiamente superata.
   Utilizzato con il desiderio profondo di comunicazione, internet dimostra tutta la forza dell'essere una rete dalle ineguagliabili prospettive di incontro e con l'aggiunta della trasparenza di ognuno anche il web può diventare ambiente reale e non fittizio di amicizia e affetto, essere luogo dove seminare, curare e raccogliere il bene.
   Quando gli scambi sono sinceri ed amichevoli, avere altresì la concreta possibilità di superarne la virtualità, regala una gioia indescrivibile perché completa la nostra esperienza umana, che è fatta anche di sguardi che si toccano e mani che si stringono.

   Nell'attesa speranzosa di realizzare ancora altri incontri personali tra amici blogger, ringrazio ognuno di voi per quest'anno vissuto insieme, per la gioia e la fiducia che mi trasmettete, per il sostegno che mi avete dato anche nei momenti di difficoltà, per la ricchezza che ognuno ha donato con la sua personalità a me ed a questo piccolo spazio web. Lo faccio con un sorriso e soprattutto con un abbraccio la cui virtualità considero legata solo alla distanza fisica, ma che è concreto, vero ed umano sotto tutti i punti di vista.

Sullo sfondo Nisida ed Ischia


lunedì 23 aprile 2012

Un libro mai finito


"Come sei bella..."
Io non ero bella, ero normale... avevo le occhiaie di quella giornata, il mio odorino stantio di ufficio, la voce rauca di ore trascorse al chiuso. Il mio corpo infilato nella città era un corpo qualunque, infagottato di abiti e pensieri. Ce ne andavamo verso casa abbracciati, tra le vetrine che spegnevano le luci e la gente che camminava veloce sui marciapiedi. Mi bastava stringermi alle sue ossa per sentirmi in pace.

***
È vero sono uno stupido! I poeti sono stupidi come mosche contro un vetro! Sbattono contro l'invisibile per arraffare un po' di cielo.

***
Era per dirti che gli amori che sembrano assurdi certe volte sono i migliori.

 ***
Forse questo è l'amore quando raggiunge la sua vetta. Ebbro come uno scalatore che s'è arrampicato e poi è arrivato, e più su di così non può andare, perché comincia il cielo.
(Margaret Mazzantini, da Venuto al mondo)

    Venuto al mondo   è un romanzo del 2008, grazie al quale la sua autrice, Margaret Mazzantini, ha vinto il prestigioso  Premio Campiello.  
    Un libro drammatico e denso di valori che narra non solo di una storia d'amore passionale e straziante, ma di vita, di amicizia, di guerra, di maternità, di attese. E' stato un grande successo editoriale, da cui è stato tratto anche un film per la regia di Sergio Castellitto, marito dell'autrice, che sarà nelle sale a novembre. 
   Io l'ho trovato molto simile nella struttura al precedente romanzo della Mazzantini,  Non ti muovere.  Ossia in entrambi c'è una ricerca nel proprio passato come necessità per superarlo, nella trama una storia d'amore impossibile ed il senso di rinascita e di speranza legata ad un figlio. Sullo sfondo la violenza che spesso è protagonista della storia, ma dal cui ventre oscuro possono scaturire anche nuove possibilità di luce e di riscatto.
   Questo libro, dal quale sono riuscita comunque ad estrapolare qualche frase che mi ha colpito, l'ho trovato particolarmente noioso e pesante, capace di farmi perdere durante la lettura il desiderio di divorare un romanzo. Una capacità più unica che rara! 
    Un libro poco immediato, struggente e malinconico fino alla paranoia. Una storia tirata a lungo. Pagine ridondanti. 
   Nel post precedente, ho ricordato come per terminare Rayuela di Julio  Cortázar, ho dovuto procedere in più riprese per la sua non facilità, tuttavia il coinvolgimento nella lettura era sempre totale e profondo. Era come se avessi bisogno di far sedimentare alcuni contenuti. Invece per  Venuto al mondo  ho arrancato a fatica fino a poco oltre la metà del romanzo e provato sollievo nell'accantonarlo. E' l'unico libro non finito che ho sulla coscienza e ne sento quasi l'onta perchè rappresenta per me un'eccezione, essendo convinta che tutti i libri vadano letti ed integralmente, spaziando anche in generi diversi da quelli preferiti, in modo da accrescere il proprio spirito critico e le proprie conoscenze.


A te è mai capitato? Quale scrittore hai piantato in asso? 
C'è un romanzo che hai chiuso prima di arrivare alla fine? Perché hai smesso di leggerlo?


mercoledì 18 aprile 2012

Julio Cortázar – La tua bocca

   Tocco la tua bocca, con il dito tocco il bordo della tua bocca, la disegno come se uscisse dalla mia mano, come se per la prima volta la tua bocca si aprisse, e mi basta chiudere gli occhi per rifarlo tutto e ricominciare, faccio nascere ogni volta la bocca che desidero, la bocca che la mia mano sceglie e ti disegna sulla faccia, una bocca scelta tra tutte, con sovrana libertà scelta da me per disegnarla con la mia mano sulla tua faccia, e che per un caso che non cerco di comprendere coincide esattamente con la tua bocca che sorride da sotto la mia mano che ti disegna. Mi guardi, da vicino mi guardi, sempre più da vicino, e allora giochiamo al ciclope, ci guardiamo ogni volta più da vicino e gli occhi si ingrandiscono, si avvicinano, si sovrappongono, ed i ciclopi si guardano, respirando confusi, le bocche si incontrano e lottano debolmente mordendosi le labbra, appoggiando appena la lingua tra i denti, giocando nei suoi recinti dove un’aria pesante va e viene con un profumo vecchio e un silenzio. Allora le mie mani cercano di fondersi nei tuoi capelli, accarezzare lentamente la profondità dei tuoi capelli mentre ci baciamo come se avessimo la bocca piena di fiori e di pesci, di movimenti vivi, di fragranza oscura. E se ci mordiamo il dolore é dolce, e se ci affoghiamo in un breve e terribile assorbire simultaneo dell’alito, questa istantanea morte é bella. E c’é una sola saliva ed un solo sapore a frutta matura, ed io ti sento tremare contro di me come una luna nell'acqua.
( Julio Cortázar , da Rayuela - capitolo 7)

   Julio  Cortázar  (1914 - 1984) è uno dei migliori autori latinoamericani dello scorso secolo. Rivoluzionario nel suo pensiero politico: nel '51 fu costretto ad abbandonare l'Argentina in opposizione al regime peronista e si trasferì a Parigi. Sostenne anche la rivoluzione cubana e nicaraguense: è considerato il compagno spirituale del Che e quindi per molti è un mito al suo pari. Sperimentatore nella sua creazione letteraria, non per niente era un g rande amico di Italo Calvino, col quale condivideva visione del mondo e della scrittura. Entrambi sono stati degli sperimentatori, capaci di creare testi da leggere anche in modo frammentato. 
   Ha scritto tanto, ma il suo capolavoro rimane Rayuela del 1963, tradotto e conosciuto in italiano come Il gioco del mondo. La rayuela infatti è quel classico gioco per fanciulli che si svolge saltando su delle caselle numerate e tracciate per terra, noto in Italia come il gioco del mondo o la campana.
   Si tratta di un romanzo unico ed inimitabile, forse più un antiromanzo per il suo carattere straordinariamente innovativo.  Per  Cortázar  non esiste un romanzo senza il lettore-creatore, il lettore per lui non è solo un soggetto passivo, bensì un complice, un compagno di strada. La caratteristica di Rayuela è che s i può leggere in vari modi. In quello tradizionale, ossia dalla prima pagina fino al capitolo 56, considerato in questo caso il termine. Oppure partendo dal capitolo 73 e seguendo l'ordine indicato dall'autore in una tavola d'orientamento. O ancora, in piena libertà il lettore, assumendo un ruolo inaspettato, può seguire un suo ordine casuale. Cambiando la sequenza dei capitoli, la storia non ha più una predeterminazione, perché cambiano le scoperte, i tempi e le prospettive dei personaggi. Il suo significato è quello di una letteratura di ribellione e liberazione dalle strutture del pensiero, espressione del desiderio di cambiamento e del movimento dinamico dei giovani dell'America Latina e dell'occidente nel contesto storico degli anni '60.
   E' un libro esistenziale ed anche filosofico, che pone delle domande e invita alla ricerca della propria identità. Uno specchio per la mente, un grido di libertà.
   Mi sono approcciata a questo testo diversi anni fa e, pur apprezzandolo per la sua intensità, lo trovai non facile, tanto da interromperne diverse volte la lettura. Ma quando lo ripresi e terminai, poi rimase sul mio comodino per mesi, ogni tanto ne rileggevo qualche pagina. Un libro che non si dimentica!  Pochi giorni fa l'ho ripreso in mano dopo tanti anni, mi ero solo scordata di quante parti avessi sottolineato. Ho scelto questo brano perché ogni frase è un verso, prosa che si eleva a pura poesia. Solo la poesia può riuscire a descrivere le altrimenti indescrivibili pulsioni e magie di un bacio, il più sincero degli atti d'amore. Le parole sono co sì vere che si ha l'impressione di aver già vissuto quelle stesse emozioni.  Con gran delicatezza esse ci conducono in un viaggio sensuale e delicato, la cui meta è il bacio, espressione del desiderio di fusione con un altro essere nella gioia dell'abbandono.   Un viaggio attraverso immagini fatte di gestualità e passione, ritmo ed estetica senza pari.    
Nicoletta Tomas Caravia, "Amor dentro del Caos II" - www.nicoletta.info

     Tutti i sensi sono coinvolti: dalla vista, il gusto, l'olfatto e il tatto e si parla con i sorrisi e sussurri. Seguire con un dito il dolce profilo della bocca di chi si ama è un gesto intimo e spontaneo, come una carezza creatrice per Cortázar. 
   Anche le mani con il loro tocco vogliono conoscere l'oggetto di tanto desiderio, sentire la tenerezza e il calore delle labbra, capirne la forza e il potere della seduzione. Con le sue curve e la sua morbidezza, la bocca comunica desiderio; essa è la fessura del soffio vitale, simbolo della vita, della comunicazione, della parola, del nutrimento, custode del sapore personale e segreto, che solo un amante può conoscere e da cui rimane attratto come da un nettare, bisognoso e mai sazio di quella linfa di cui ha bisogno...


... c'è qualcosa di più seducente della bocca ?




domenica 15 aprile 2012

Di blog in blog - la staffetta dei post

   La staffetta è una gara dell'atletica leggera, un bellissimo gioco di squadra che vede coinvolti atleti, normalmente abituati a correre da singoli, alternarsi in successione passandosi il testimone. La staffetta che vi sto per presentare non prevede agilità o prestanza fisica, bensì sincronismo e voglia di sentirsi una squadra. E' una staffetta che si può comodamente svolgere da casa, davanti ad un pc e senza alcuno spirito agonistico. Unici requisiti richiesti sono avere un blog e il desiderio di incontrare altri blogger con cui confrontarsi.

    Nello specifico, l'iniziativa della staffetta dei post ha preso vita dall'incontro di diverse blogger, tra cui la sottoscritta, su una pagina di facebook. L'idea che ne è fondamento è quella di creare una rete nella rete, dove i blogger possano incontrarsi, dialogare, progettare iniziative comuni ed esprimersi poi nei propri blog su un tema, che varierà ogni mese. In questa maniera sarà possibile leggere le varie opinioni e i diversi contributi di ognuno e ciò permetterà una maggiore conoscenza reciproca nel rispetto delle diverse sfumature. Ogni mese quindi ci sarà un argomento diverso che verrà trattato in un solo post staffetta e tanti blog che ne parleranno.
   La partecipazione non è obbligatoria per tutti i mesi, ma solo in quelli in cui il tema scelto ed indicato nella pagina fb lo si trovi interessante e coinvolgente. In caso di adesione, il giorno 15 del mese si pubblicherà il post staffetta, che consentirà di leggere di blog in blog un diverso e personale approccio all'argomento in questione.
    Il tema del post mensile viene proposto e votato in un sondaggio da tutti i partecipanti, ecco perché auspico una crescita di questa pagina fb, in modo che gli argomenti e le riflessioni possano essere sempre più trasversali e coinvolgenti, poiché proposti e votati da un numero sempre maggiore di blogger, aventi i più vari interessi.
   
   Questo è solo un posto di presentazione, che oggi viene pubblicato contemporaneamente già su venti blog, ma la vera staffetta dei post avrà inizio a partire dal prossimo mese di maggio.  Chi vuole partecipare, deve semplicemente iscriversi al gruppo fb Staffetta - Di blog in blog, dove troverà il tema del mese per il quale scrivere il post, l'elenco dei blog iscritti a questa iniziativa con il link ai blog che hanno pubblicato passandosi il testimone. Per coloro che non hanno un account fb, ma vorrebbero ugualmente partecipare possono contattarmi via mail per essere aggiornati.
   Indipendentemente dal numero di post mensili che riuscirò a scrivere,  anche fosse uno all'anno, si tratta di un progetto che crede nella forza e verità della comunicazione nel web e del quale apprezzo l'idea di fondo, ossia quella di creare dei rapporti di maggiore conoscenza fra blogger, di apertura e confronto. 





sabato 14 aprile 2012

Quando un uomo ama una donna


"Quando un uomo ama una donna
non riesce a pensare a nient'altro
darebbe il mondo per la bella cosa che ha trovato,
...
gira le spalle al suo migliore amico se dice qualcosa di male su di lei.

Quando un uomo ama una donna
spende fino all'ultimo centesimo
per cercare di tenersi stretto ciò di cui ha bisogno
rinuncia a tutti gli agi
esce e dorme sotto la pioggia
se lei dice "Amore è così che deve essere".

Quando un uomo ama una donna
rinuncia a tutto quello che ha,
cercando di tenersi stretto il suo prezioso amore..."


(Percy Sledge, da When a man loves a woman )   

   "When a man loves a woman", il grande successo di Percy Sledge, è un brano datato 1966 e divenuto ormai un evergreen fra le canzoni d'amore ed un classico del soul. 
   Percy Sledge si dilettava con alcuni amici a suonare nelle feste o nei locali dell'Alabama, quando occasionalmente fu presentato al produttore discografico Quin Ivy. Alla prima audizione fece sentire la melodia di questa canzone, che lui aveva canticchiato tutta la vita, anche quando era nei campi a raccogliere il cotone. Ancora non aveva un testo, ma il discografico vide lontano e gliela fece incidere subito.
   Inizialmente le fu dato il titolo di  "Why did you leave me, baby?" e successivamente modificato in "When a man loves a woman". Con questo suo primo singolo Percy Sledge ottenne uno straordinario successo in tutto il mondo. La canzone è stata poi inserita nel film Platoon di Oliver Stone ed è anche la colonna sonora di Amarsi con Andy Garcia e Meg Ryan, il cui titolo originario americano è proprio When a man loves a woman. Tuttora Sledge non riceve alcun compenso come diritto d'autore poichè ingenuamente la fece registrare a nome del suo bassista Calvin Lewis e dell'organista Andrew Wright, che lo avevano aiutato semplicemente a trascrivere quella che, allora, sembrava una canzone come tante altre.




    Quando si può dire che un uomo ami una donna? 


   Ogni uomo ha la sua personalità, i suoi comportamenti e dunque, nella domanda che a me sorge ascoltando questa canzone, non cerco di trovare quelle che potrebbero essere delle tracce comuni in tutti gli uomini e che possano per tale ragione ritenersi inconfutabili. Non si può redigere un decalogo dei segnali, quali prove certe sulle quali appoggiarsi, che fanno comprendere a chiunque di amare o di essere amati.
   La domanda è molto più simile a quella che, prima o poi, tutti ci si è posti, indagando nell'intimo per capire se ciò che si prova è vero amore e quando si può dire che lo sia!
   Si può dire che è amore?

   Innanzitutto direi che il cominciare a porsi questa domanda sia già una risposta!!  
Essa non nascerebbe spontaneamente in noi nei confronti di un amico, un'amica o di una persona qualsiasi.  L'amore ha una tale forza istintiva che sorge senza la nostra volontà e poi ce la viene a scuotere. E' uno slancio coraggioso che non si chiede i perchè e non fa calcoli, non ha ragioni, né limiti definibili.   Ecco perchè anche la ricerca della verità, almeno in amore, non può essere troppo razionale. 
   
   In genere, quei segni o quei gesti che autonomamente e genericamente parlano d'amore, come potrebbero essere quelli abbastanza espliciti del testo di questa canzone, non soddisfano la sete di verità. Ci sono azioni o scelte che parlano chiaramente ed universalmente d'amore ed altre che parlano il solo ed sclusivo linguaggio del proprio cuore. E sono solo quelle calate nella propria realtà, quelle che ognuno prova sulla sua pelle, di cui fa esperienza e che diventano memoriale sempre vivo ed attuale, che possono dare un senso a ciò che altrimenti resterebbe il fantomatico Mr Amore.  


   

venerdì 6 aprile 2012

Auguri buona Pasqua


"La Pasqua frantumi le nostre paure e ci faccia vedere le tristezze, le malattie, i soprusi, e perfino la morte, dal versante giusto: quello del "terzo giorno". Da quel versante le croci sembreranno antenne, piazzate per farci udire la musica del cielo. Le sofferenze del mondo non saranno per noi i rantoli dell'agonia, ma i travagli del parto. E le stigmate, lasciate dai chiodi nelle nostre mani crocifisse, saranno le feritoie attraverso le quali scorgeremo fin d'ora le luci di un mondo nuovo.

Pasqua, festa che ci riscatta dal nostro passato! Allora, Coraggio! Non temete! Non c'è scetticismo che possa attenuare l'esplosione dell'annuncio: "le cose vecchie sono passate: ecco ne sono nate di nuove". Cambiare è possibile. Per tutti. Non c'è tristezza antica che tenga. Non ci sono squame di vecchi fermenti che possano resistere all'urto della grazia... AUGURI!

Vostro don Tonino"


   Ho avuto la gioia di incontrare, conoscere ed ascoltare personalmente don Tonino Bello ed ho letto più e più volte tutti i suoi meravigliosi libri. Per le sue parole e soprattutto la testimonianza della sua vita lo ritengo una fra le persone che più ha inciso nella mia formazione umana e spirituale. Un uomo di profonda fede e di grande umanità, con un notevole carisma ed un cuore capace di sprigionare contemporaneamente audacia e tenerezza. Non solo si firmava don Tonino, ma era tale per tutti e tutti chiamava per nome. Era vescovo, eppure quotidianamente fuori dalle sagrestie e tra la gente, come ad esempio lo si poteva trovare a manifestare con gli operai o quale fondatore di cooperative per aiutare famiglie in difficoltà o ex-tossicodipendenti.   Il Vescovado di Molfetta era sempre aperto, anche di notte, e trovavano accoglienza per dormire barboni, extra-comunitari immigrati, disoccupati e tutti gli ultimi che mangiavano con lui a tavola.  
don Tonino è a destra

   Ha guidato il movimento cattolico internazionale per la pace "Pax Christi", ma non dall'alto come una carica onorifica. Egli è andato a manifestare personalmente contro il potenziamento militare a Crotone, a Gioia del Colle, a Comiso o contro la guerra nel Golfo. Leader non solo di un movimento cattolico, ma di tutti i pacifisti in Italia. Sebbene molto malato, organizzò e guidò una marcia di pace a piedi tra le strade di Sarajevo sotto i bombardamenti con tantissimi giovani di tutto il mondo. Non è stato solo un grande profeta di pace e di giustizia sociale, un sostenitore convinto della nonviolenza, ma un vero operatore coerente. Il suo sogno era una Chiesa col grembiule al servizio dei poveri e non una Chiesa del potere. Non aveva paura di compromettersi, di doversi inquinare di storia, né tantomeno di sentirsi censurare di radicalità utopica poiché lui metteva in pratica il suo credo. Per certi versi è stato anche un personaggio ritenuto scomodo nell'ambito delle gerarchie ecclesiastiche, accusato tra l'altro anche di istigare alla diserzione. 

  
   Aveva il dono dell'eloquenza elegante, poetica, profonda che era verità autentica nei gesti e nelle scelte concrete della sua vita.  Prendo in prestito alcune delle sue frasi per augurare ad ognuno di voi Buona Pasqua!  
   La Pasqua è un passaggio e tutti, chi con la fede chi senza, ci troviamo necessariamente, volenti o nolenti, a compierne nel corso della vita. Ecco perché auguro a tutti una serena Pasqua, che tutti possiamo attraversare i passaggi che la vita ci richiede di fare con coraggio e fiducia. 
   Che i cieli e le terre nuove con il loro carico di speranze irrompano nel nostro vecchio mondo !


"Vedrete come, fra poco, la fioritura della primavera spirituale inonderà il mondo, perché andiamo verso momenti splendidi della storia.
Non andiamo verso la catastrofe!
Ricordatevelo!"
(don Tonino Bello)




   Come avrete notato ho fatto qualche modifica al mio template poiché avevo voglia di dargli più luce e respiro. In verità mi piacevano molto i pulsanti che aveva creato per me Ele, ma allargando il layout non stavano più bene ed ho dovuto sostiuirli con una barra dei menu. I cambiamenti sono ancora in corso, anche nel mio blog si respira un piccolo passaggio... voi cosa ne pensate? 
    Aspetto le vostre opinioni e vi auguro un cuore sorridente e ricolmo di grazia come se fosse sempre Pasqua!


mercoledì 4 aprile 2012

Quasi quasi cambio vita

"... continuo a sognare, è l'unica cosa che mi dà la forza di tirare avanti."

"Non ho mai vissuto da single prima d'ora. Non che io non abbia il desiderio di trovare una persona con cui trascorrere il resto della mia vita, è solo che, dalle ultime mie storie, ho capito che è fondamentale imparare a stare bene con se stessi e a non dipendere da nessuno, a contare sulle proprie forze."

"Mi hanno sempre affascinata le città viste dall'alto. In qualunque posto io vada, sento il bisogno di dare una sbirciatina dall'alto, è bellissimo osservare i tetti delle case, i colori e respirare l'aria che mi circonda, mi sembra di possedere la città, mi sento la padrona del mondo."
(Chiara Micozzi, da Quasi quasi cambio vita)


    E' inutile aggirarsi fra gli scaffali di una libreria per cercare una copia di Quasi quasi cambio vita, perché al momento esiste solo in formato ebook. Molto più facile è conoscere Chiara Micozzi: basta recarsi nel suo blog Le recensioni di Chiara e se amate il meraviglioso mondo della lettura e dei romanzi sarete nel posto giusto per voi. E' un piacere ospitarla nelle mie pagine, dato che ci conosciamo ormai da tanti mesi e mi trovo molto bene in sua compagnia. Chiara è una ragazza riservata che ha aperto il suo blog perchè nella vita, a parte pochissime persone, non poteva condividere la sua passione per i libri con nessuno. Il 23 marzo il suo personale cyberspazio ha compiuto il primo anno di vita. 
   Ecco cosa ha risposto alla mia domanda su come vive l'essere blogger. 
Chiara - In questo anno ho conosciuto tante persone con passioni e personalità differenti, perché, secondo me, il carattere di una persona viene fuori da quello che scrive e da quello che commenta. Mi piace la tua definizione di noi blogger come "human blogger". Io mi sento di poter affermare che sono una "human blogger" perché, anche se sono nascosta da uno schermo, cerco di riversare tutta la mia passione in quello che scrivo e quando gironzolo per gli altri blog lascio sempre un commento sincero. E' bello quando le persone ti scrivono e ti ringraziano per quello che fai, attraverso questo potente strumento che è internet si possono instaurare rapporti sinceri e duraturi con le persone. E questa è le cosa che più mi piace dell'essere blogger, oltre naturalmente al fatto che ho libertà di parlare di ciò che amo. 

     Chi vorrebbe Quasi quasi cambiare vita è Sabrina, una giovane donna non priva di una certa goffaggine, tipica delle persone insicure, che tuttavia crede con certezza nella storia d'amore con il suo Paolo e vive circondata da amiche vere, sincere e complici che la comprendono e l'aiutano. Come tante neolaureate di oggi, si trova a svolgere un lavoro non pertinente al suo titolo di studio ed ai suoi sogni nel cassetto: è costretta ad accontentarsi di fare la segretaria, nonostante la sua passione per le lingue straniere e la letteratura. Quando scopre il tradimento di Paolo, parte con le sue amiche per distrarsi e cercare di dimenticare. A Berlino cede al corteggiamento di un giovane cubano, ma scopre che per essere felice deve inseguire e realizzare i suoi sogni, comprende di dover innanzitutto cambiare lavoro. Al suo rientro a Roma preferirà così una piccola libreria di paese in cui fare la commessa al famoso studio notarile in cui non le erano riconosciute le sue capacità e svolgeva mansioni che non esprimevano in alcun modo se stessa. Nella libreria potrà respirare il suo amato odore di libri e continuare ancora a  sognare di poter un giorno aprirsene una tutta sua.  In questo cambiamento di vita, si apre anche uno spiraglio per un nuovo amore, nei confronti di Christian fino ad allora considerato antipatico ed insopportabile.
    Un libro molto positivo, breve e divertente, che con leggerezza aiuta a comprendere come si possa e si debba ripartire sempre, conservando intatta la fiducia nel futuro e nei propri sogni. Lo stile è scorrevole e caratterizzato da tanti dialoghi, il che aiuta a rendere il racconto più vero e a far apparire i protagonisti naturali e così presenti, sebbene a volte sembri cedere troppo al fumetto.  Mi sono piaciute le confidenze tra amiche: colloqui al femminile, molto realistici e simpatici specie quando il tema sono gli uomini e le curiosità sul sesso. Personalmente avrei preferito maggiore narrazione, in alcuni tratti sembra la sintesi del romanzo, consentendo uno sguardo  troppo sbrigativo sulla storia.
   Chiara ha sempre amato scrivere e fin da piccola. La sua grande passione erano e sono ancora i romanzi ottocenteschi sebbene abbia scoperto anche altri generi che ora la appassionano. Nello scrivere questo breve romanzo sperava soltanto di far passare ai lettori qualche ora piacevole sorridendo un po'. Ritengo questo suo obiettivo sicuramente raggiunto, poiché molte situazioni in cui si trova la protagonista Sabrina sono davvero simpatiche e in alcuni casi direi comiche.
   Per chi volesse acquistare l'ebook di Chiara Micozzi, incoraggiando una scrittrice emergente e soprattutto una donna ricca di sogni e di talento, può recarsi sul sito Smashwords.
 
   In occasione del primo compleanno del suo blog, Chiara ha lanciato un concorso davvero interessante, proponendo a tutti di diventare scrittori per "Le recensioni di Chiara". Il concorso scade il 14 aprile. Non è necessario essere follower del blog (ma esserlo può essere stimolante e piacevole a prescindere), bensì occorre semplicemente scrivere un racconto / poesia / fiaba su un tema a piacere della lunghezza massima di due pagine formato word. Il materiale va inviato a lerecensionidichiara@gmail.com e tutti i lavori saranno poi raccolti in un pdf scaricabile. Ci sarà un vincitore a giudizio insindacabile della padrona di casa.
   Potete trovare ulteriori spiegazioni nel blog di Chiara Micozzi.


    Voglio inoltre ringraziare un'altra mia cara amica blogger, una persona di cui ammiro la determinazione in un animo sensibile ma per nulla fragile nonostante le apparenze... insomma un vero mix unico e speciale quale è soltanto Dony, poiché dalle pagine del suo Drowned world mi ha consegnato il bel premio Cake Blog di Qualità.
   Ha riconosciuto e-citazioni blog di qualità con la seguente motivazione: per la cultura trasmessa attraverso letteratura, musica, cinematografia. Il premio sarà custodito tra i miei DONI con gioia e grande riconoscenza!  GRAZIE!!


martedì 3 aprile 2012

Fai bei sogni

"Le donne non si conquistano con le corde vocali, ma con gli orecchi. Noi maschi sprechiamo tempo a rintronarle di battute memorabili quando l'unica cosa che ci chiedono è di prestare attenzione ai loro pensieri."



"Le nostre dita si intrecciarono e lei me le strinse. Non esiste momento più bello, all'inizio di una storia, di quando intrecci le dita in quelle dell'altra persona e lei te le stringe. Ti stai affacciando su un mare di possibilità.
Protesi le labbra verso le sue, ma non dovetti compiere l'intero percorso perché me le trovai addosso a metà strada.
Sapevano di bei sogni."



"Scoprivo che l'amore poteva essere un bastone a cui appoggiarsi, ma rimaneva anzitutto una spada per conquistare una nuova potenzialità. Per anni lo avevo vissuto come un acquisto, mentre era la cessione di qualcosa a un'altra persona."



"Ti volevo soltanto dire che non mi manca una donna. Mi manchi tu. Che sei una donna, e che donna. Ma sei qualcosa di più: l'altra metà di me."
                                                                                   (Massimo Gramellini, da  Fai bei sogni )


   Massimo Gramellini è un giornalista noto per la sua capacità di osservare la realtà in modo attento ed ironico. E' uno dei vicedirettori de La Stampa, dove, tra l'altro, da oltre dodici anni cura la quotidiana rubrica cult il Buongiorno in cui commenta in poche righe dense di sagacia il fatto più significativo della giornata. E' uno scrittore: ha pubblicato diversi saggi sulla storia politica italiana e sul Toro, la sua squadra del cuore e due romanzi: L'ultima riga delle favole nel 2010 e Fai bei sogni nelle librerie da un mese.
   Massimo Gramellini è soprattutto un uomo che, con  il suo bagaglio di fragilità, di nevrosi e di perché ha fatto un percorso lungo quarant'anni durante il quale ha saputo guardarsi dentro alla ricerca della consapevolezza di sé. 
   Fai bei sogni non è propriamente un'autobiografia, bensì una storia che ha in comune con la vita dell'autore quella introspettiva ricerca della verità. E' un romanzo (e l'autore ha tenuto a definirlo tale in copertina) intessuto però di fatti realmente accaduti e di emozioni. Si tratta di una storia intensa e commovente, di solitudine e sofferenza, mai mielosa anzi sempre attraversata da ironia. Una storia che ti costringe a guardarti dentro e a farti delle domande. Gramellini ha sentito il  bisogno di raccontarla per condividerla, ma nello stesso tempo l'ha  scritta per sé in un significato di liberazione dai tanti dubbi, travagli interiori e solitudini. 
   
   L'autore ha ripercorso la sua vita dal giorno in cui rimase orfano di madre, realtà alla quale non ha mai saputo darsi vere e proprie risposte. Del resto nessuno di coloro che gli era vicino ha saputo dargliene: nell'idea di preservarlo da un dolore più grande tutti gli hanno sempre nascosto la verità. Quel bambino è cresciuto con l'idea dell'abbondono di un amore, dolore che ha rivissuto in ogni sua successiva esperienza sentimentale, rinnovando sempre la difficoltà di lasciarsi andare ai sentimenti nella paura di perderli e venire lasciato. E' un libro che parla molto d'amore aiutando a distinguere il brusio mutevole delle emozioni dal linguaggio eterno dei sentimenti. 


   Per tutta la vita quel bimbo si è sentito non amato, si è portato dentro una sofferenza mai accettata completamente e questo non gli ha permesso di guarire, di vivere. Ciascuno di noi si porta dentro un dolore che ci rende parte della stessa umanità, e questa fratellanza ci porta alla compassione, ossia alla con-passione, al sentire inseme le sofferenze e le commozioni dell'animo di ognuno. Questo libro ci insegna anche quanto sia doveroso  rivolgersi agli altri sempre con rispetto perchè dobbiamo ricordare che tutti hanno una parte che deve essere protetta anche dalle nostre parole e dal nostro atteggiamento nei loro confronti.



"I se sono il marchio dei falliti! Nella vita si diventa grandi nonostante."


"La paura uccide sempre l'amore."

(Massimo Gramellini, da Fai bei sogni)


   
   Il tema profondo che attraversa il romanzo è la verità e se sia sempre necessario dirla alle persone che amiamo e fino a che punto. La verità destabilizza ma rifiutarla significa rimanere bambini, non crescere. Come Gramellini, anche io sono convinta che un tassello mancante può far cambiare il corso di una vita. La verità richiede coraggio, non sempre è facile affrontarla, figuriamoci dirla o accettarla, a volte è quella più difficile a cui credere.
   L’unica maniera per riuscire a fare pace con se stessi ed evolvere è perdonare. L'eroe che consuma la vendetta non riequilibria ma pone le condizioni di un nuovo dolore. Penso che i ricordi non si possano cancellare o eliminare, si può rimuovere il dolore associato ad essi e farlo con il perdono, che è un dono-per... amore!


"Solo il perdono ti rimette in contatto con l'energia dell'amore."
(Massimo Gramellini, da Fai bei sogni)


René Magritte - Gli amanti (le verità negate) - Australian National Gallery

Per te è sempre doverosa la verità?  
Per quanto dolorosa va sempre rivelata?  Anche in amore? 
Ci possono essere dei confini? e quali?
La verità può far male o fa peggio la menzogna?
Una verità non detta, omessa, è un tradimento?